Cresce di settimana in settimana in Veneto il numero di allevamenti di pollame infetto da una forma di influenza aviaria ad alta patogenicità; una emergenza che coinvolge sempre più province e che sta mettendo in ginocchio un intero settore visto il numero elevatissimo di animali abbattuti. A questo si aggiungono i timori dei cittadini e delle autorità locali vista l’aggressività e la pericolosità del virus sottotipo H5N1.
Sul tema interviene la Consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda: “A fronte di quella che pare essere una forma particolarmente aggressiva di aviaria, mi giungono parecchie segnalazioni da parte di allevatori e tecnici del settore. La principale fonte di preoccupazione sarebbe la questione della eliminazione delle carcasse dei capi abbattuti o deceduti, in quanto gli impianti regionali adibiti allo smaltimento avrebbero ormai raggiunto il livello di saturazione tale da impedire il trattamento delle carcasse. Conseguentemente migliaia di carcasse starebbero giacendo nelle aziende in attesa di specifica destinazione, col rischio di incrementare in modo esponenziale le possibilità di contagio e paralizzando di fatto gli allevamenti e creando danno all’intero settore.
A questo si aggiunge il rischio concreto, in assenza di indagini idrogeologiche, che queste carcasse vengano semplicemente sotterrate in loco, con inevitabili danni all’ambiente a causa delle possibili infiltrazioni inquinanti.”
Conclude Guarda: “Gli allevamenti intensivi di certo non aiutano a prevenire la circolazione di questo virus, con un possibile rischio anche a danno di chi ha deciso di allevare in modo più etico e sostenibile.
Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all’Assessora di competenza lumi sull’andamento della diffusione del virus dell’aviaria in Veneto, oltre a richiedere specificatamente quali indicazioni siano state fornite agli allevatori e agli organi di controllo ai fini della eliminazione dei capi abbattuti o deceduti. Urge inoltre un nuovo piano per affrontare questo tipo di emergenze”.