Aziende alluvionate Monte di Malo, imprenditore Masello contro mancanza di manutenzione. Eurodeputata Moretti: “Milioni di euro inutilizzati”

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Questa mattina c’eravamo noi e per fortuna avevamo mezzi meccanici a disposizione e abbiamo fatto venire delle autobotti ad aspirare l’acqua, altrimenti avremmo avuto altri danni“.

Franco Masello è il proprietario di due aziende della zona industriale di Monte di Malo, nel Vicentino, alluvionate 15 giorni fa a causa dell’esondazione di due torrenti e che hanno subito complessivamente danni per circa 7 milioni di euro. Al telefono mantiene la calma, ma il tono di voce tradisce la voglia di sfogarsi contro le circostanze avverse.

La produzione è ferma alla Almas, che produce bevande vegetali, e alla Salix del settore parafarmaceutico specializzata in integratori alimentari. 50 dipendenti nel primo caso e 130 nel secondo che sono in cassa integrazione.

“Lunedì contiamo di ricominciare”, dice Masello che manda già un groppo in gola e aggiunge, “ma probabilmente non saremmo ripartiti mai più se stamattina non fossimo stati qui a intervenire in prima persona, compreso il sindaco e il proprietario di un’abitazione che ha il nostro stesso problema e che in casa, tra l’altro, ha due bambini piccoli”.

È chiaro come siano parole pronunciate da chi si sente deluso dall’immobilismo di chi avrebbe dovuto prevenire i danni per il maltempo di due settimane fa e che, stando al racconto dell’imprenditore vicentino, anche nelle ultime ore è rimasto a braccia conserte.

Il riferimento, chiaro e privo di fraintendimenti, è ad Alta Pianura Veneta, il consorzio di bonifica che si occupa delle opere idrauliche e soprattutto, al fine di quanto stiamo raccontando, della manutenzione dei corsi d’acqua.

Questo è il punto: l’alluvione verificatasi nella zona industriale di Monte di Malo è stata determinata dall’ostruzione di questi canali e lo stesso vale per quanto accaduto questa mattina.

Su uno dei due torrenti – ci ha spiegato Masello – decenni fa è stato costruito un ponte con tubi in cemento, in pratica una sorta di “griglia” che trattiene detriti e alberi portati giù dal corso d’acqua. L’altro torrente, lungo la strada che lambisce i capannoni industriali, via Gechellina, è stato tombato per un tragitto di alcune decine di metri ed è ostruito da un “tappo” di ghiaia, tanto che dello spazio sotterraneo sono rimasti solo alcuni centimetri: deflusso dell’acqua prossimo allo zero.

aziende alluvionate Monte di Malo
Il torrente tombato ostruito dal “tappo” di ghiaia

Insomma, gli ingredienti di un disastro annunciato. “È da due settimane – sbotta ora Masello – che ho chiesto al consorzio di intervenire: hanno detto che avrebbero mandato qualcuno, ma i giorni sono passati, le ostruzioni sono rimaste al loro posto e l’acqua è esondata.

Se ne sono fregati per tutto il tempo e stamattina, a frittata fatta, si sono presentati con le motosega per fare tagli di piante sul canale e per pulire”, aggiunge evocando così il celebre modo di dire circa “la stalla chiusa quando i buoi sono ormai fuggiti”.

Secondo il carteggio in possesso a Masello, e sulla base delle interlocuzioni con i vertici di Alta Pianura Veneta, si verificherebbe un rimpallo di responsabilità tra il consorzio e l’amministrazione comunale circa gli interventi non fatti. “Il Comune ha fatto quel che poteva fare – ancora i’imprenditore -. Il consorzio dice di non avere la documentazione del ponte, ma l’opera c’è e l’ostruzione del corso d’acqua resta comunque responsabilità loro. Per essa sono pagati”.

Sulla vicenda è intervenuta anche Alessandra Moretti, eurodeputata vicentina del Pd: “I danni causati dalle recenti piogge sono il frutto di una assenza di manutenzione e cura del nostro territorio – ha detto a ViPiù -. L’Europa ha stanziato svariati milioni di euro proprio per la messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico del Vicentino, evidentemente non utilizzati. Spiace constatare che, nonostante gli allarmi lanciati da cittadini e imprese, nessuno abbia voluto affrontare per tempo l’emergenza con conseguenze gravissime”.