Azione davanti alla Miteni, Greenpeace: l’inquinamento da Pfas è un crimine ambientale

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Questa mattina attivisti di Greenpeace – si legge nella nota che pubblichiamo e si vede nel suo video qui mostrato – hanno aperto uno striscione a forma di freccia, indirizzato verso l’ingresso della Miteni, a Trissino, con il messaggio “Crimini ambientali in corso“. In contemporanea altri attivisti hanno aperto uno striscione con la scritta “Bonifica subito“. La protesta pacifica è avvenuta poche ore prima dell’inaugurazione di un monumento che si terrà a poca distanza rispetto alla Miteni. Evento a cui dovrebbero partecipare istituzioni cittadine, regionali e rappresentanti del governo nazionale.

 

Greenpeace di fronte alla Miteni con «Come dimostrano dati recenti di ARPAV, l’inquinamento da PFAS, e il crimine ambientale che ne deriva, è tuttora in corso», dichiara Giuseppe Ungherese responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Oggi assistiamo addirittura al paradosso in cui è l’azienda, che ha originato uno degli inquinamenti di acqua potabile più vasti d’Europa, a dettare i tempi degli interventi, mentre le sue casse si svuotano pericolosamente con il rischio di lasciare allo Stato l’incombenza di coprire i futuri costi della bonifica. Oltre al danno la beffa per tutta la popolazione contaminata. È necessario che le autorità locali prendano in mano la situazione e stabiliscano tempi brevi per la bonifica», conclude Ungherese.

Secondo fonti stampa, lo stabilimento dell’azienda Miteni presenterebbe numerosi problemi di sicurezza che avrebbero causato la recente dispersione nelle acque di falda di PFAS di nuova generazione, come il GenX e il C6O4. A ciò si aggiunge la grave situazione finanziaria di Miteni, che ha recentemente avviato le procedure per la richiesta del concordato preventivo, e che pone seri interrogativi sulle reali possibilità dell’azienda di poter far fronte alle future richieste di risarcimento danni.