Azione Vicenza, replica alle reazioni alle dimissioni in blocco: “Dalla segreteria regionale risposta imprecisa e contraddittoria”

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congresso di azione Vicenza
Un'immagine dell'ultimo congresso (dal sito ufficiale https://www.azione.it/)

Nuovo round dello scontro tra la segreteria Regionale di Azione e il direttivo Provinciale di Azione Vicenza, la cui segretaria Marica Dalla Valle ha dato le dimissioni, e con lei numerosi esponenti vicentini del partito. Dalla Valle aveva spiegato le dimissioni con il fatto di non riconoscersi più in un partito troppo cambiato, situazione aggravata dall’azzeramento della rappresentanza vicentina dalla nuova Segreteria Regionale Estesa, interpretata come “atto punitivo” per le scelte durante il Congresso.

La segreteria regionale ha risposto ribattendo punto per punto e ricordando che è stata Dalla Valle a scegliere la strada della chiusura e poi delle dimissioni. Proprio le precisazioni della segreteria hanno spinto Dalla Valle e gli altri dimissionari a rispondere con un comunicato che qui riportiamo per intero. 

In merito alla nota diffusa dalla segreteria regionale di Azione, ci preme, con la sobrietà che ci è propria, chiarire alcuni punti, evitando per quanto possibile di partecipare alla poco utile “battaglia degli stracci” che, oltre ad interessare poche persone, rischia di distrarre da questioni ben più rilevanti, tanto a livello internazionale quanto locale.
Dispiace constatare come la comprensibile difficoltà nel commentare le dimissioni in blocco della Segreteria Provinciale e della maggioranza del Direttivo Provinciale Vicentino abbia prodotto una risposta frettolosa, imprecisa e a tratti contraddittoria, proprio per questo è utile ristabilire un po’ di ordine tra i fatti.

Tessere in calo? Sì, ma soprattutto altrove.
È corretto dire che i tesseramenti sono in calo, ma è scorretto attribuirne la responsabilità a chi oggi ha scelto di restituire la tessera. I dati parlano chiaro: il calo è generalizzato nel Veneto. Potremmo quasi dire che Vicenza ha tenuto, nonostante le scelte del regionale non abbiano mai suscitato particolare entusiasmo tra iscritti ed elettori.
Pochi amministratori eletti, e campagne elettorali a ostacoli (autoimposti).
Ricordiamo che nel pieno della campagna per le amministrative nel capoluogo berico, la provincia di Vicenza si è trovata a gestire l’impatto di un confitto nazionale tra i due leader del Terzo Polo, divenuto un vero e proprio boomerang elettorale. Il tutto a ridosso del voto, in un contesto che richiedeva chiarezza e coesione. Abbiamo dovuto spiegare ai cittadini decisioni che faticavamo a comprendere noi per primi ed ovviamente la perplessità degli elettori si è letta nei risultati.

Sperimentazioni ardite condotte nella provincia di Vicenza e Cencelli rivisitato.
Nel corso degli ultimi mesi, Vicenza è diventata, nostro malgrado, il laboratorio veneto per
esperimenti politici tanto creativi quanto dannosi. Candidature calate dall’alto, in alcuni casi di persone non iscritte al partito, che goffamente si schieravano con candidati delle amministrative avversari di quelli scelti dal partito, hanno creato frizioni con candidati locali attivi da anni. Il risultato? Un messaggio disorientante all’elettorato. E se il manuale Cencelli è stato riesumato, ahinoi è stato proprio per garantire spazio nel direttivo nazionale a chi ha contribuito a creare queste situazioni imbarazzanti a livello locale aumentando ulteriormente la delusione dei militanti e l’allontanamento dei simpatizzanti.

Numeri e competenza: non opinioni.
Siamo dell’avviso che senza numeri si è solo persone con un’opinione e crediamo che le dimissioni della maggioranza dei membri del direttivo, tra cui consiglieri e assessori comunali, non siano un irrilevante gesto simbolico ma un fatto politico. Un fatto che dovrebbe far rifettere, non essere liquidato con una narrazione autoassolutoria. Le persone che hanno lasciato il partito sono le stesse che, con dedizione quotidiana e senza clamore, hanno costruito relazioni, organizzato eventi e animato il dibattito nei territori più che in ogni altra provincia veneta. Persone che non hanno cercato incarichi, ma risultati. E di certo non medaglie da esibire.

Una fine? Solo per alcuni.

Per noi non è un addio alla politica, né tantomeno al territorio. E’ un nuovo inizio, guidato da una convinzione: si può fare politica in modo serio, appassionato e coerente, anche al di fuori di contesti che oggi sembrano aver perso la capacità di ascoltare. Il nostro capitale umano non si disperde: si rigenera e siamo pronti per nuove iniziative capitalizzando quanto costruito insieme nella capacità di confrontarci senza polemica, di trovare sintesi e di organizzare attività.
Questa la nostra precisazione. Senza acrimonia, senza rancore. Solo con la speranza che chi oggi resta ai vertici di quel che resta di Azione, colga finalmente l’occasione per interrogarsi su cosa stia davvero accadendo.

I componenti del direttivo provinciale di Azione che hanno restituito la tessera.

Vicenza, 28 aprile 2025