Baciate BPVI e lettere di riacquisto: un’operazione da 5.900.000 euro… indennizzati al sottoscrittore

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Baciate BPVi, Gianni Zonin a Samuele Sorato giocano a ping pong?
Baciate BPVi, Gianni Zonin a Samuele Sorato giocano a ping pong?

I colleghi della stampa locale, oltre a Bankitalia, Consob e allo stesso ex presidente della BPVi, Gianni Zonin, autore, secondo lui, di tutto il bello ma inconsapevole di tutto il brutto per quasi 20 anni di presidenza, si accorgono dell’esistenza del sistema delle “baciate” (io banca ti presto soldi per comprare mie azioni, quindi il go and back dei capitali non fa capitale) per gonfiare illecitamente l’insufficiente patrimonio di vigilanza della Banca Popolare di Vicenza, solo ora e grazie alle deposizioni al tribunale di Mestre, per una volta “succursale”, per maggior capienza, di quello competente di Vicenza.

Lorenzo Miazzi, presidente del collegio nel processo BPVi
Lorenzo Miazzi, presidente del collegio nel processo BPVi

Al di là dei necessari passaggi giuridici che deve effettuare il collegio presieduto da Lorenzo Miazzi coadiuvato dai giudici a latere Elena Garbo e Deborah De Stefano, per dimostrare per tabulas quello che è un sigillo apposto sui fatti da chiunque se ne sia occupato per tempo nel mondo reale e non in quello che propinavano “urbi et orbi” ma soprattutto agli… orbi le varie e multiformi bande che hanno distrutto il patrimonio di centinaia di migliaia di risparmiatori, in questo articolo esaminiamo uno dei documenti in nostro possesso, che non ci risulta sia ancora agli atti.

Fondo Indennizzo Risparmiatori approvato: Soci BPVi e Veneto Banca che manifestavano per rimborsi a Piazza dei Signori a Vicenza
Soci BPVi e Veneto Banca che manifestavano per indennizzi in Piazza dei Signori a Vicenza

Lo esaminiamo non solo per dimostrare l’evidenza, l’esistenza delle baciate cioè, ma anche per fare, tra domani e lunedì, alcune considerazioni insieme all’avv. prof. Rodolfo Bettiol e all’avvocato Sergio Calvetti, sugli effetti possibilmente doppiamente catastrofici delle stesse, prima per nascondere il vero e inferiore patrimonio di vigilanza a chi comprava e sottoscriveva azioni pensando che tutto fosse ok, ora per far temere la beffa ai circa 121.000 soci risparmiatori che hanno accettato l’Offerta Pubblica di Transazione (Opt) al 15% per BPVI e 9 euro per VB che, nel caso di dichiarazione di insolvenza e, quindi, di bancarotta fraudolenta e anche preferenziale, potrebbero incorrere nelle conseguenti revocatorie per chi ha incassato soldi a qualunque titolo.

Le baciate, chiariamolo in premessa e una volta, anche se non, per tutte (ci torneremo), non hanno determinato il crollo della BPVi e meno ancora di Veneto Banca: a Vicenza erano, citiamo a memoria, oltre un miliardo e duecento milioni, a Montebelluna ben poca cosa nonostante i ben diversi e maggiori clamori mediatici e le spinte “centrali” a gonfiarle per dimostrare la bontà di Zonin & c. e la malvagità di Consoli senza c…operture, ma questa è una nostra teoria anche basata su dati ad oggi non smentiti.

Uno su tutti è il superamento a ottobre 2014 degli stress test della Bce da parte di VB e la contemporanea bocciatura di BPVi che poi rimediò in una notte con l’aiuto di Bankitalia a carico di obbligazionisti che videro convertire in azioni, poi azzerate, 250 milioni di euro di loro obbligazioni a far valere da subito sul patrimonio della banca vicentina mentre la conversione sarebbe avvenuta, comunque, un anno dopo circa come da scadenza fissata alla sottoscrizione.

Ignazio Visco, governatore di Banca d'Italia
Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia

A determinare il doppio crollo delle ex Popolari sono state la mole dei prestiti “azzardati” di cui la gran parte senza ritorno a vantaggio di cinici approfittatori, tra cui molti veneti big (e anche qui sono evidenti, ai vedenti e agli udenti, le differenze fattuali tra Vicenza e Montebelluna) e le diverse modalità di controllo, e di condizionamento, che gli organi centrali di vigilanza, in primis Banca d’Italia e Consob, hanno esercitato pro BPVi e contro Veneto Banca, facendo, di fatto, poi chiuderle entrambe e regalandone la parte succosa a Intesa Sanpaolo che ha incassato anche una dote miliardaria di aiuti che non sono di Stato solo perché sono tutti a carico dei soci risparmiatori delle due fu Popolari: questo è un altro fatto!

Fatte queste doverose premesse perché le capiscano non solo i nostri lettori abituali, che già le hanno conosciute leggendoci da anni, ma anche i commentatori nuovi, bene, o vecchi, male, che non le… conoscevano, torniamo al documento su cui baseremo, poi, le nostre considerazioni e che pubblichiamo per esteso su bankileaks.com.

L'intestazione dell'accordo di indennizzo per la baciate tra BPVi e Consiag
L’intestazione dell’accordo di indennizzo per la baciate tra BPVi e Consiag

Nell’accordo sottoscritto il 15 novembre 2016 (a firma del Responsabile della Divisione Crediti dr. Alberto Beretta) tra la società Consiag Spa, che ha tutelato dei sui diritti, e la Banca Popolare di Vicenza viene riconosciuto “a titolo di indennizzo per le perdite subite dal Socio medesimo per effetto dell’investimento nelle azioni“… “un indennizzo di 5.900.000 euro…” a fronte di “n. 154.153 azioni della Banca acquistate/o sottoscritte e/o assegnate a decorrere dal mese di novembre 2011…”, con la maggior parte tra il 2011 e il 2014 (a maggio 2015 si riferiscono solo n. 6.147 azioni per un controvalore dì euro 384.187,00 per conversione prestito obbligazionario 2013-2018, n. 2.657 azioni – premio 10% prestito obbligazionario – e al 1° dicembre 2015 n. 1.229 azioni premio fedeltà 2013 –) tutte valorizzate a euro 62.50 l’una per un totale di oltre 9.600.000 euro.

Nell’accordo a motivazione dell’indennizzo a Consiag Spa viene premesso che

  • l’acquisto di n. 48.000 azioni della Banca del 31 dicembre 2012 – (ecco la “baciata”, ndr) – che… è stato effettuato dal Socio utilizzando parte delle risorse rivenienti dall’erogazione di un finanziamento non ipotecario a breve termine di importo pari a euro 6.500.000,00 (seimilionicinquecentomila/00) (il “Finanziamento”), che il Sodo ha rimborsato integralmente in data 3 luglio 2013…
  • esistevano cosiddette lettere di garanzia e/o di riacquisto datate 16 novembre 2011 e 1 agosto 2014
  • in data 8.2015 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di ‘disconosce(re)’ le lettere cosiddette di “impegni di garanzia” e di “impegni di riacquisto” rilasciate da alcuni dirigenti della Banca…”
  • …con  missiva raccomandata  di  diffida e  messa  in  mora, inviata  in data 04.05.2016 e  ricevuta  dalla  Banca in data 09.05.2016, il Socio ha presentato formale reclamo…

A fronte di queste premesse e a completamento dell’assegnazione dell’indennizzo di 5.900.000 euro riportiamo quest’altro passaggio dell’accordo, che, ricordiamo, è pubblicato integralmente, su bankileaks.com

  • …la Banca, a fronte delle rinunce del Socio e subordinatamente all’efficacia del presente Accordo, attesta il proprio debito e lo riconosce al Socio stesso, anche ai sensi dell’articolo 1988 del Codice civile, nell’importo di euro =5.900.000,00= (cinquemilioninovecentomila/00) a titolo di indennizzo per le perdite subite dal Socio medesimo per effetto dell’investimento nelle azioni
  • il Socio, contestualmente alla sottoscrizione del presente Accordo, dà mandato alla Banca… a utilizzare il suddetto importo così attestato e riconosciuto al Socio per ridurre (in misura pari al suddetto importo dì euro =5.900.000,00=), mediante convenuta compensazione e fino a sua integrale concorrenza, l’attuale esposizione debitoria derivante dal Mutuo Chirografario, secondo il nuovo piano di ammortamento aggiornato…

A corollario dell’accordo, sottoscritto, ricordiamolo, in data 15 novembre 2016 per chiudere un caso esemplare di “baciate” e lettere di garanzia e riacquisto nato nel 2011 e, quindi, già prima delle lettera dei sindacati che nel 2012 protestavano e informavano ufficialmente chi non voleva sapere dell’esistenza delle baciate (su bankileaks.com il documento), “il Socio riconosce e fa propri gli investimenti nelle Azioni che, per espresso accordo tra le Parti,  mantiene integralmente per l’intero loro numero di 154.153 nella sua piena ed esclusiva proprietà e incondizionata disponibilità…“.

Cioè, in definitiva, il 15 novembre 2015 il socio, riceve 5.900.000 euro che utilizza per abbattere il proprio debito e mantiene la disponibilità delle azioni per farne ciò che vorrà e potrà… chissà.

Tra domani e lunedì espliciteremo le valutazioni nostre insieme a quelle degli avv. Bettiol e Calvetti sui rischi connessi a questo documento tipo su baciate e lettere di riacquisto che non è che uno dei tanti, troppi della BPVi, di cui Gianni Zonin era presidente a sua insaputa.