
250 euro: è il contributo una tantum a disposizione di ogni titolare di utenza domestica nel territorio del Bacino Brenta per i Rifiuti per promuovere la microraccolta e il corretto smaltimento di materiali in amianto, di cui è vietato l’uso dal 1992, tipo lastre e manufatti in matrice come tubi, canne fumarie, vasche e altri.
Questa opportunità, disponibile da inizio febbraio, deriva dalla decisione del Consiglio di Bacino Brenta per i Rifiuti di intervenire in tale ambito stanziando complessivamente 500 mila euro.
“Respirare polvere di amianto – viene spiegato in una nota – è molto pericoloso per la salute e abbandonare amianto in qualsiasi luogo è un reato. A partire da questi due dati oggettivi, ecco il progetto volto a ridurre la quantità di amianto nell’ambiente. Questo materiale in passato veniva usato per isolare tetti e pareti perché resistente e isolante.
Quando si rovina, o si deteriora, o si rompe, questo rilascia nell’aria fibre pericolose invisibili a occhio nudo che, se respirate, possono depositarsi nei polmoni e causare gravi malattie come il tumore (ad esempio il mesotelioma) o altre malattie respiratorie. Si tratta di effetti che si manifestano spesso molti anni dopo l’esposizione (anche 20-40 anni), rendendo l’amianto particolarmente insidioso. Anche per tutte queste ragioni abbandonare l’amianto nell’ambiente è un reato perseguibile penalmente”.
Rimuovere questo materiale migliora dunque la qualità del contesto in cui si vive e rende le case più sicure anche per il futuro, ma è importante farlo correttamente. E in questa direzione va l’iniziativa del Bacino affidata a ETRA Spa Società benefit.
ETRA fornirà un kit contenente i dispositivi di protezione individuale (DPI), l’incapsulante, i materiali idonei per l’imballaggio e la modulistica con le istruzioni operative. Gli utenti potranno personalmente effettuare, seguendo delle specifiche procedure, l’incapsulamento, la rimozione e il confezionamento del materiale contenente amianto per una superficie fino a 75 mq e/o massimo 1000 kg. Al termine delle operazioni la multiutility gestirà il ritiro, previa comunicazione fatta dal proprietario.
La Presidente del Bacino Brenta per i rifiuti, Antonella Argenti, sottolinea come “la scelta di tutti i sindaci del Bacino sia finalizzata alla prevenzione e alla salute dei cittadini, sensibilizzandoli verso lo smaltimento di piccoli quantitativi. La guardia deve restare alta perché nelle nostre case, soprattutto quelle non di nuova costruzione, esistono ancora tettoie, pensiline, camini, isolamenti termici, vasche, etc fatti di amianto. Spesso non ci si rende conto di quanto pericoloso sia questo materiale. Tanto è stato fatto, ma tanto ancora rimane e con questa misura vogliamo venire incontro ai nostri utenti stanziando un contributo straordinario, cercando di contenere anche il fenomeno dell’abbandono che spesso avviene sulle strade dei nostri territori”.
“Questa iniziativa che abbiamo assunto su input del Bacino Brenta per i rifiuti è importante – commenta Flavio Frasson presidente di ETRA – perché propone, nella sostanza, un’alleanza cittadino – ETRA finalizzata a ridurre la quantità di amianto nell’ambiente ed eliminare quindi un elemento particolarmente pericoloso”.
Il contributo (disponibile fino a esaurimento del fondo) riduce il costo di smaltimento che cambia al variare della quantità di materiale da smaltire e fino a esaurimento del plafond messo a disposizione dal Bacino. Per prendere visione della modulistica (condizioni generali, istruzioni operative, ecc..) e valutare l’importo da cui poi detrarre il contributo a fondo perduto, è possibile consultare la pagina del progetto sul sito www.etraspa.it o scrivere a info@etraspa.it.