Badante picchia e rapina un 90enne: poi fugge con 1.900 euro di risparmi e va alla sala slot

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E’ accaduto poco prima di mezzogiorno di martedì 13 febbraio a Sovizzo (VI) nell’abitazione di G.E.A., un novantenne del luogo, il quale, seppur autosufficiente aveva deciso, da qualche giorno, di farsi assistere nelle faccende domestiche da una mezzogiorno straniera, presentatagli da alcuni conoscenti.

L’anziano, verso le 11.00 del mattino, ha notato la giovane armeggiare con una cassettina di sicurezza, in cui l’uomo custodiva i suoi risparmi e che normalmente teneva occultata in un armadio. Comprendendo gli intenti della donna, G.E.A. le chiedeva cosa stesse facendo e per tutta risposta questa asseriva di voler prelevare il denaro dovutole per il servizio prestato.

L’uomo contrariato dal comportamento scorretto, intimava alla donna di lasciare immediatamente la cassetta e di uscire di casa, ma veniva spintonato ed allontanato con violenza (cercava di difendersi col proprio bastone) ma nella colluttazione aveva la peggio e, mentre la donna fuggiva con la cassetta contenente 1.900 Euro in contanti, non gli rimaneva che chiamare il 112 ed i soccorsi e ricorrere alle cure dei sanitari presso l’ospedale di Arzignano (sei giorni di prognosi per le contusioni).

Immediate scattavano le ricerche della straniera, da parte dei Carabinieri della Tenenza di Montecchio Maggiore e delle altre pattuglie della Compagnia di Valdagno.

Ricerche che si concludevano nel primo pomeriggio quando la rapinatrice veniva individuata all’interno di una sala slot di Vicenza, ove aveva iniziato a spendere parte del maltolto. Bloccata dai Carabinieri ed accompagnata presso la Tenenza di Montecchio Maggiore, ammetteva le proprie responsabilità e restituiva quanto le era rimasto del bottino circa 1.750 Euro.

Essendo trascorsa la flagranza, T.E. classe 1982, cittadina Moldava, pregiudicata, irregolare sul territorio nazionale, senza fissa dimora, veniva deferita all’Autorità Giudiziaria per rapina aggravata e rimessa in libertà.

Per G.E.A. rimaneva lo spavento e qualche livido, ma anche la felicità di aver recuperato i suoi risparmi e saputo reagire tempestivamente all’azione criminale.