Badanti in Veneto, Riccardo Barbisan (Lega Nord): un passo avanti per le persone fragili bisognose di assistenza

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«Ringrazio la Giunta regionale per aver dato seguito alla mia Legge Regionale “Per il sostegno delle famiglie e delle persone anziane, disabili, in condizioni di fragilità o non autosufficienza, per la qualificazione e il sostegno degli assistenti familiari”». Il Vicepresidente del Gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto Riccardo Barbisan, primo firmatario della legge regionale n. 38/2017, commenta così il finanziamento di 1,5 milioni di euro per progetti per l’istituzione dei corsi di formazione per le badanti e per la sperimentazione degli “sportelli famiglia” per l’incontro domanda-offerta.
“È una cosa assolutamente nuova e ringrazio tutti per il lavoro svolto finora, con l’auspicio che si possa sempre migliorare – continua l’esponente del carroccio – dobbiamo tutelare le persone fragili che troppe volte si ritrovano senza una adeguata assistenza. Finalmente le famiglie potranno avere un servizio “qualificato e certificato” nel caso avessero bisogno di ricercare e impiegare una/un badante per assistere un loro familiare. Ad oggi, in Veneto, sono 100 mila gli assistenti familiari c.d. “badanti”, di cui oltre un terzo non ha un rapporto di lavoro regolare e questo causa due problemi: uno per il lavoratore, che non vede la propria figura garantita, e l’altro per la famiglia che lo assume, che non ha la possibilità di valutare alcun tipo di professionalità. Grazie alla mia legge una famiglia che avrà bisogno di una badante potrà scegliere quella più adatta ai propri bisogni, distinguendo, ad esempio, tra quella che avrà già esperienza a trattare persone con l’Alzheimer rispetto a quella che invece ha semplici e generiche capacità di mera assistenza ai bisogni quotidiani elementari”.
“È solo l’inizio – conclude il Consigliere leghista Riccardo Barbisan – la legge è molto complessa e prevede molti altri interventi, pertanto ringrazio la Giunta regionale per il lavoro svolto, auspicando che sia solo l’inizio di una lunga serie di azioni a favore sia dei nostri familiari che hanno bisogno di assistenza e sia degli assistenti che saranno maggiormente tutelati in quanto assunti con contratti di lavoro regolari”.