In un liceo fiorentino e all’Università di Pisa i bagni unisex sono una realtà. Per coloro che non si riconoscono in un genere o nell’altro e per abbattere le differenze fisico/ambientali tra maschio e femmina (1). Grazie alla disponibilità pratica e culturale dei dirigenti scolastici e universitari, e nonostante la scontata opposizione di qualche politico che in genere si distingue per l’emarginazione di tutto quanto non risponde alla propria ideologia, questo importante tassello si è aggiunto alla difficile lotta per il superamento del potere dei generi e l’emarginazione di alcuni di essi.
Ora tocca alle istituzioni. Ché diano una concreta indicazione. Il Sindaco di Firenze, il presidente della Regione Toscana e tutti i Sindaci e rappresentanti istituzionali si muovano con iniziative concrete. Non basta negli scritti e nei discorsi aggiungere il genere femminile alle parole generiche che sono declinate al maschile, o declinare al femminile parole maschili, occorre far diventare normalità quanto oggi è pionieristico. Abolire i bagni maschili e femminili negli uffici comunali e regionali, nelle diverse istituzioni dello Stato. Un segnale forte che farà discutere, che è quanto serve per far comprendere a chi è ancora restio che uno dei tanti mali della nostra umanità è l’oppressione e l’emarginazione e la separazione dei generi.
Si cominci dai bagni, che proprio perché “irritanti” e “vergognosi” per alcuni, sono un buon inizio visto che vanno a toccare le parti intime del corpo e della mente di cui troppo spesso ci si vergogna e/o ci si esalta per affermare il proprio potere.
1 – https://www.aduc.it/notizia/bagni+unisex+all+universita+pisa_138382.php
Vincenzo Donvito, Aduc