Bagno Guè Pequeno nel prosecco, Zanoni: “intervenga Zaia e tolga fondi all’azienda”

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Gue Pequeno bagno prosecco
Gue Pequeno bagno prosecco

“La Regione Veneto si attivi per tutelare il sito Unesco e revochi i fondi all’azienda che ha permesso lo spot con il rapper immerso in una vasca di Prosecco. La precisazione che si trattasse di scarti e non di Docg è arrivata con giorni di ritardo. Si lancia il sasso con una trovata pubblicitaria, poi si nasconde la mano tanto che pure il video è stato rimosso dai Social. Se volevano evitare la polemica, potevano fare una smentita immediata, invece di prendersela con chi è intervenuto. Glera o Docg, resta comunque un’iniziativa che manda un messaggio pessimo. È questa la promozione di cui ha bisogno il nostro territorio?”.
Questa la posizione di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito democratico, in merito al “video del rapper Guè Pequeno” ripreso mentre si faceva il bagno in una vasca di prosecco in una cantina nel Trevigiano.

“Ho appena depositato un’interrogazione rivolta a Zaia: visto che è l’influencer numero uno per quanto riguarda il Prosecco, vorrei sapere cosa ne pensa della vicenda – afferma l’esponente Dem in un comunicato – Gli sprechi alimentari sono sempre inaccettabili e ne abbiamo visti diversi legati alla sovrapproduzione di glera. A maggior ragione se sono protagoniste aziende che ricevono contributi pubblici. Credo pertanto che la Regione debba intervenire: i soldi dei cittadini non possono essere utilizzati per produrre un bene poi utilizzato in questo modo”. “Resto poi sconcertato nel leggere quanto riportato nella loro nota – aggiunge Zanoni – ‘i 400 litri di Glera sono sfridi produttivi legati a procedure qualitative dettate dalle varie fasi di lavorazione, un prodotto che è destinato comunque alla distilleria’. Quindi, il vino presente nel tino è stato recuperato? Trovo discutibile sotto il profilo igienico sanitario che del liquido dove si sono immerse le parti intime delle persone venga poi riutilizzato per scopi alimentari”. “Vorrà dire che presenterò una seconda interrogazione, stavolta all’Assessore regionale alla Sanità, per chiedere accertamenti in merito”, conclude Andrea Zanoni.