“Perchè Zaia mantiene la Donazzan nel suo incarico di assessore”? Se lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, dopo il “caso” sollevato nelle ultime ore circa la circolare dell’assessore regionale veneta all’Istruzione sulla Battaglia di Nikolajewka, ritenute “revisioniste” (leggi qui).
“Prima le assurde dichiarazioni omotransfobiche contro Cloe Bianco, mentre dal Presidente della Regione arrivavano importanti aperture sui diritti civili. Ora – commenta la consigliera Baldin -, ancora una volta, nostalgie revisioniste sulla II Guerra Mondiale e gli orrori del fascismo: qualcosa di inconcepibile, specie nella settimana dedicata alle celebrazioni della Giornata della Memoria, nella quale Zaia ha preso una posizione chiara e netta circa le responsabilità del fascismo nell’olocausto.
Viene da chiedersi – prosegue la consigliera – come mai il presidente Zaia mantenga l’assessora Donazzan nel suo incarico, visto che dalle loro dichiarazioni è evidente che la pensino agli antipodi ormai su tutto. Così il Veneto perde credibilità, come si è visto in questi giorni nel dibattito pubblico: la lettera di Donazzan agli studenti nell’anniversario della battaglia di Nikolaevka è diventata un caso nazionale. Eppure Donazzan, dopo diciassette anni da assessora regionale, è ancora lì! Forse Zaia teme ripercussioni da parte del governo a guida Fratelli d’Italia? Al Presidente, da cittadina veneta ancora prima che consigliera regionale, chiedo un atto di coraggio e di coerenza: ritiri la delega a Donazzan, che ha più volte dimostrato la sua totale inadeguatezza a ricoprire l’incarico di assessora”, conclude Baldin.