Baldini: “Giocare nel Vicenza in Lega Pro significa dover giocare per vincere”

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Francesco Baldini allenatore Lr Vicenza

Mister Francesco Baldini ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro la Juventus Next Gen, in programma domani alle 20:00 allo stadio Romeo Menti.

Baldini: “Faccio questo di mestiere e quando dichiaro: i campionati non si vincono alla sesta giornata, non lo dichiaro a caso. Il campionato è veramente lungo, per assurdo, in una domenica dove, per assurdo, non abbiamo vinto in casa una partita che potevamo vincere e dovevamo vincere, abbiamo guadagnato un punto su quelle che davanti hanno perso. Naturalmente non sarà facile vincere contro una squadra come quella giovane della Juve che corre molto, però insomma, nel caso di un risultato positivo saremo lì ed è la normalità di questo campionato, è la normalità dei campionati di Lega Pro. E’ logico che sotto questo punto di vista ci sia poca pazienza, però non ho mai pensato di arrivare a dicembre in maniera molto serena e di avere non so quanti punti di vantaggio, non l’ho davvero mai pensato.

Insofferenza del pubblico? Ho dichiarato che i fischi erano giusti perché non c’è stato un risultato positivo, se poi le due partite precedenti segni 10 goal in casa e fai un certo tipo di calcio, è naturale che vengono fuori dei fischi, è molto comprensibile.

La squadra soffre la pressione del risultato? Io sono uno che ne mette abbastanza di pressione, magari non la metto sul “dobbiamo vincere”, ma sul “ dobbiamo fare la prestazione, dobbiamo giocare in un certo modo“, quindi sotto quel punto di vista, io sono uno che mette pressione. Però se ancora non abbiamo capito che portarci dietro la pressione di una piazza importante, se non abbiamo capito che per indossare la “R“ che c’abbiamo qui, bisogna avere le spalle larghe, per non usare un altro termine, dovevamo tutti fare altre scelte all’inizio. Giocare nel Vicenza, in un campionato di Lega Pro, significa dover giocare per vincere e noi dobbiamo capire che ci aspetta questo tipo di responsabilità, se avevamo qualche dubbio, dobbiamo accelerare questo processo di crescita, perché abbiamo una “R” importante sulla maglia e noi dobbiamo giocare per qualcosa di importante. È logico che, se io dicessi oggi, domani dobbiamo vincere per forza, i ragazzi si porterebbero dentro un carico importante e alla prima difficoltà, ma a prescindere dall’età che hanno, si sentirebbero smarriti. E’ per quello che io parlo sempre di fare una grande prestazione, metto prestazione perché la metto innanzitutto sotto il punto di vista caratteriale, giochiamo ogni tre giorni, c’è sempre da tenere il passo e la concentrazione, perché non sono mai cose definitive. E questa partita lo dimostra, perché se dovessimo fare risultato siamo lì e le altre squadre che abbiamo davanti hanno perso le partite che abbiamo perso noi, le altre squadre che ci sono davanti hanno i nostri problemi di amalgama come li abbiamo noi, quindi è abbastanza normale in questo periodo. Detto questo, a tutti quanti noi ci sarebbe piaciuto portare a casa il bottino pieno nell’ultima partita in casa.

Cappelletti? Abbiamo una rifinitura questo pomeriggio, Cappe sta abbastanza bene, Pasini rientra in gruppo, rientra Rolfini dalla squalifica e quindi non abbiamo defezioni. Dovrò valutare io quelle che sono le scorie di queste partite consecutive, del fatto che domenica abbiamo una partita in trasferta importante e quindi, devo valutare tutte queste cose.

Verticalizzazioni mancate? Quando ci sono le squadre chiuse che ti aspettano dietro e la linea difensiva degli avversari è a 3 metri dalla loro area di rigore, trovare la verticalizzazione non è assolutamente semplice. Se ci mettiamo che quando trovavamo la verticalizzazione, ci rubavano palla e fino alla partita precedente dell’ultima, ci ripartivano 2000 all’ora, un po’ di spavento per la verticalizzazione, sicuramente c’è venuta. Però vi assicuro che alleno solamente quello, io sono uno che vuole andare in verticale, le situazioni che facciamo sono tutte situazioni fatte per andare in verticale. Le ripartenze che abbiamo preso, magari ci hanno fatto essere meno verticali con le squadre che si chiudono, domani verrà una squadra che non si chiude, o meglio che si chiude bene quando non è in possesso palla, però una squadra che prova a giocare, che prova a fare partita. Sono molto giovani e quindi vengono qui non sicuramente per fare barricate, ma vengono qui per giocare a calcio e quindi sono convinto che domani la verticalizzazione la troveremo.

Modulo? Quello che ho fatto domenica è stato levare l’incubo delle ripartenze. Penso che i zero tiri in porta concessi all’avversario, a parte il goal che ci hanno fatto, siano il risultato di quello che volevamo trovare, ovvero la sicurezza. Penso sia una cosa positiva e quindi andremo avanti con questa compattezza.

Cambi davanti? Dobbiamo ancora fare la rifinitura. Domenica come in Coppa Italia è partito titolare Giacomelli, quindi vedremo. Ieri c’è stato allenamento ma quelli che hanno giocato domenica hanno fatto scarico. Non ho ancora deciso. Rolfini, rientra e ho a disposizione Stoppa, Dalmonte sta bene. Rolfini? Non ho ancora deciso, ha più caratteristiche per stare vicino a Ferrari, mentre Stoppa ha più qualità per poter fare l’esterno d’attacco in un eventuale 433. Valuterò. Anche Bellich ha un problemino alla caviglia ma è disponibile.

Le parole del Patron? Sono molto contento di quello che ha detto. Nel calcio si fa in fretta a dimenticare tutto. Quella che è stata la mia stagione, insieme al mio staff l’anno scorso, da Catania fino a qui a Vicenza, è stata una stagione importante. Ogni allenatore attraversa un periodo di difficoltà ma è quasi sempre dettato dai risultati. Noi veniamo giudicati per quello. Io non ho mai staccato perché dopo Catania, che è stata un’esperienza complicata, mi sono buttato in un’avventura “che ci ha fatto arrivare a Roma e non ci ha fatto vedere il Papa”. Il finale di stagione dell’anno scorso con Lecce, Como, Alessandria, la prima partita col Cosenza, è stato qualcosa di importante anche se entrambe le vicende si sono concluse in maniera negativa perché il Catania è fallito e il Vicenza è retrocesso. Il giorno dopo si è subito iniziato a lavorare per la nuova stagione. Il Presidente sa quello che tutti quanti noi ci mettiamo per cercare di riportare il Vicenza dove merita, penso che siano parole dovute a questo. Fermo restando che però per gli allenatori parlano i risultati”.

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Fonte: Baldini: “Giocare nel Vicenza in Lega Pro significa dover giocare per vincere”

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