
(Adnkronos) – “Lo stato d’animo è di molta preoccupazione, perché comunque sulla nostra questione continua ad esserci un quadro molto in confusione, dove non c’è chiarezza su nulla, sui ruoli, sulle competenze definitive e su come si vuole affrontare questa questione”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, la Federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore imprese balneari, commenta la decisione del Tar Liguria che ha respinto il ricorso presentato da alcuni bagni contro il Comune di Zoagli in merito alle concessioni balneari. I ricorrenti contestavano la legittimità delle gare già indette dal Comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027. L’amministrazione comunale, ha difeso la propria posizione, ottenendo ragione in giudizio. Secondo Rustignoli con il pronunciamento del Tar Liguria “ancora una volta si tira la palla in tribuna in un modo assolutamente non equilibrato. Qui non è accettabile che continuamente ci siano interventi da parte dei giudici che creano ulteriore confusione in una situazione già caotica”, sottolinea. Per il presidente di Fiba “in questi anni noi dai Tar, con tutto il rispetto, abbiamo letto sentenze che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Quindi non ci preoccupa tanto quello che è uscito dal Tar, anche perché non si può pensare o pretendere che ci sia un accordo scritto tra l’Unione Europea e il governo italiano. C’è cioè un accordo di buon senso, dettato dal fatto che la Commissione più volte si è pronunciata e ha detto con questa legge noi ci avviciniamo alla chiusura della procedura d’infrazione”. Per Rustignoli non è possibile avere un’alternativa alla proroga prima del 2027. “Se qualcuno pensa o ipotizza che in Italia sia possibile fare le evidenze pubbliche fatte bene, non pasticciate e non con l’obiettivo di creare privilegi, prima del 2027, vuol dire che non ha idea di che cos’è la gestione di un ufficio di demanio o la gestione territoriale delle spiagge. Quindi la nostra preoccupazione non è tanto rivolta a questa sentenza, ripeto i Tar in questi anni hanno detto tutto e il contrario di tutto, ma in senso generale allo stato di confusione che continua ad avvolgere questo tema e alla non volontà di affrontarlo nel giusto modo. Che attenzione, il giusto modo per noi non è evitare le evidenze pubbliche, ma è mettere discussioni in equilibrio, perché così non si giunge a nulla. Non si giunge a nulla”, sottolinea. Secondo Rustignoli, “qualsiasi amministrazione che voglia fare le cose fatte bene, quindi percorsi ricognitori, capire la natura dei titoli concettuali, ha bisogno di tempo. Se invece vogliono fare cose pasticciate, tante volte magari con l’obiettivo di privilegiare pochi e non tutti, allora che si facciano dei pasticci”. Per Rustignoli, la proroga al 2027 delle concessioni “è il lasso di tempo che è stato individuato innanzitutto per raggiungere quel minimo risultato di ricognitorio delle concessioni italiane, perché serve per forza una sorta di mappatura reale della situazione per capire che cosa andiamo a mettere in evidenza pubblica, a quali condizioni, che opere ci sono sopra e tutto il resto”. Secondo Rustignoli è “un percorso che non è inteso a vantaggio dei balneari italiani, ma in un percorso di equilibrio fra i concessionari, le istituzioni regionali e le amministrazioni comunali, affinché si possa raggiungere l’obiettivo di giungere alle evidenze pubbliche”, conclude. E in conclusione per il numero uno di Fiba ” il 2027 per noi ha piena valenza, perché è un accordo fatto con la Commissione europea che si rende conto di che cosa vuol dire applicare questa direttiva, ma io aggiungo ancora di più. Noi insistiamo su una cosa. Siamo convinti, alcuni ricorsi sono partiti ma ne partiranno altri, che ha piena valenza il 2033. Quindi questa sentenza del Tar non ci spaventa, ma ci preoccupa, perché questo stato di confusione ci fa capire con che leggerezza viene affrontata la nostra questione”, ha concluso. (di Fabio Paluccio) —lavoro/normewebinfo@adnkronos.com (Web Info)