I bambini di Haiti, circa 2 milioni 200 mila, sono in grave pericolo a causa delle violenze in corso sull’isola caraibica a causa dell’aumento costante dei prezzi del carburante, come avevamo riportato questa mattina in un altro articolo.
Ma pesano anche povertà diffusa, aumento generale del costo della vita, livelli estremi di violenza, scarsa produzione agricola, costose importazioni di cibo e crescente instabilità politica. Tutte insieme, queste cause hanno aggravato l’insicurezza alimentare esistente nel Paese.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, esprime grande preoccupazione per il benessere dei bambini e delle loro famiglie ad Haiti, a causa dell’escalation di violenza e del peggioramento della crisi politica ed economica.
L’Organizzazione chiede con urgenza alla comunità internazionale di aumentare il sostegno alla nazione caraibica per rispondere ai crescenti bisogni dei bambini e delle famiglie vulnerabili.
Più di 4,9 milioni di persone – tra cui appunto 2,2 milioni di bambini – hanno bisogno di assistenza. Molti soffrono per fame e malnutrizione. La povertà diffusa, l’aumento del costo della vita, i livelli estremi di violenza, la scarsa produzione agricola, le costose importazioni di cibo e la crescente instabilità politica hanno aggravato l’insicurezza alimentare esistente nel Paese.
“La situazione ad Haiti è sempre più precaria, la violenza ha raggiunto livelli estremi. È molto difficile accedere all’acqua e al cibo. I bambini sono i più colpiti, soffrono la fame e rischiano la vita. Mancano i servizi sanitari per le madri che sono bloccate dietro le barricate. Esortiamo la comunità internazionale a continuare gli sforzi per assistere i bambini e le famiglie di Haiti”, ha dichiarato Chantal Imbeault, Direttore di Save the Children ad Haiti.
Save the Children lavora ad Haiti dal 1978. Ha risposto al micidiale terremoto del 2010 e attualmente si occupa dei bisogni primari di bambini e famiglie, in particolare di quelli che vivono nelle aree più colpite dal terremoto dell’agosto 2021. La programmazione della risposta umanitaria comprende la fornitura di servizi di protezione in spazi a misura di bambino, la garanzia di accesso ai servizi sanitari e scolastici e la fornitura di trasferimenti di denaro per i più vulnerabili.