Il senatore vicentino Pierantonio Zanettin ha presentato nelle scorse settimane in Senato un disegno di legge sui cosiddetti bambini plusdotati. L’intento è di colmare il gap che in merito si registra nel mondo della didattica italiana.
“I bambini plusdotati sono potenzialmente una risorsa del Paese, ma nel nostro sistema scolastico non sono valorizzati. Negli altri Paesi europei non è così. È in discussione in questi giorni al Senato un disegno di legge a mia prima firma per colmare questo vuoto normativo”, scriveva l’esponente di Forza Italia lo scorso 24 aprile su X.
Del tema si è occupato oggi Il Giornale di Vicenza, trattandolo partendo dall’esperienza di alcuni bambini plusdotati in Veneto, attraverso le testimonianze dei propri genitori e approfondendo l’analisi grazie alle spiegazioni di alcuni esperti.
La plusdotazione cognitiva o superdotazione intellettuale o sovradotazione, attiene a un livello di abilità cognitive superiori rispetto alla media. I soggetti che ne sono interessati presentano una elevata capacita di pensiero, apprendimento e risoluzione dei problemi che li portano ad eccellere in determinati contesti intellettuali.
Di particolare interesse è l’aspetto problematico che questa dote comporta nei bambini e per le loro famiglie. Viene spiegato che non si tratta di “geni”, e sottolineato come per loro siano necessari percorsi scolastici dedicati.
Nello spiegare le intenzioni del disegno di legge, che è stato sottoscritto anche da un’altra esponente vicentina della politica, la senatrice Daniela Sbrollini, Zanettin ha detto: “È importante creare dei percorsi per valorizzare questi studenti – riporta Il GdV -. Oggi ci sono progetti, sperimentazioni, iniziative isolate, ma non esiste un piano a livello nazionale come invece è già previsto in altri Paesi d’Europa. Lo spunto è arrivato dopo aver conosciuto famiglie con figli plusdotati, ma in grande difficoltà nella scuola pubblica, perché questi ragazzi non sono supportati adeguatamente come avviene in molti altri Paesi d’Europa”.