“Presenteremo al Senato un’interrogazione come Italia Viva al Ministro Schillaci sulla vicenda di Ettore, il bambino di Vicenza morto per SMA”. La senatrice di IV Daniela Sbrollini, vicepresidente della Xa Commissione Sanità del Senato ritorna sul tema dello screening neonatale.
“Siamo vicini e a sostegno di tutte le famiglie che vivono questa drammatica situazione. Lavoreremo in tutti i modi affinché ci sia una soluzione in tempi brevissimi. Il dramma dei due genitori di Cologna Veneta, che hanno perso il figlio primogenito nato solo un mese fa a causa dell’atrofia muscolare spinale (Sma) deve far riflettere. Avevamo posto il problema al ministro a fine estate. Ora torno a chiedere che si facciano gli screening neonatali in ogni regione, come già previsto dal 2016, per contrastare una malattia rara come la atrofia muscolare spinale. E lo chiedo al ministro della salute Schillaci, che si era impegnato in questo senso durante la festa di Italia Viva davanti a Lisa Noja”. Lo dice la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vice presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato.
“La Sma, la malattia di cui soffre la nostra consigliera regionale della Lombardia Lisa Noja, e che si è portata via il piccolo Ettore nato il 3 ottobre nell’ospedale di Santorso e morto solo un mese dopo a Padova, non è una condanna: con uno screening neonatale – spiega Sbrollini – è possibile salvare molte vite, ma occorre che questa procedura venga applicata a livello nazionale il più presto possibile. È un appello che lancio per dare speranza a tanti bambini”.
“L’aumento prospettato per il 2024 nelle Case di Riposo venete sarà una ulteriore batosta che si abbatterà sulle famiglie. Continuare a chiudere gli occhi per non vedere la realtà dei numeri è un evidente segno di miopia. La Regione deve prendere atto che il numero dei novantenni cresce ogni anno. Il tema della non autosufficienza è un tema sociale. I politici regionali non devono fare finta che non esista”. La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini raccoglie il grido di allarme di Roberto Volpe, presidente di Uripa.
“Più che d’allarme, quello del Presidente Volpe mi sembra un grido di disperazione, e contemporaneamente un atto di accusa. La politica deve smettere di correre dietro agli slogan ed alle ideologie che portano facile consenso. Non mettere un soldo in più nel capitolo del fondo per la non autosufficienza significa costringere i presidenti delle case di riposo ad assumermi l’onere di chiedere altri sforzi alle famiglie dei non autosufficienti”.
Termina la senatrice: “Questo è un compito che si deve assumere la politica regionale. Troppo facile e pilatesco il metodo di assumersi il compito di fare solo le cose semplici e belle. Chi governa deve saper dire ai cittadini la verità. Anche se scomoda. E deve prendere le decisioni necessarie, anche se impopolari”.
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