Banca del Germoplasma: la Provincia di Vicenza affida la gestione a Comune di Lonigo e Veneto Agricoltura. Firmata a Lonigo la convenzione

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Nuova vita per la Banca del Germoplasma, lo scrigno che custodisce e conserva oltre 400 “pacchetti di semi” , in gergo “accessioni”, di mais, frumento e altri cereali antichi. Una collezione di interesse agroalimentare e agroindustriale di rilievo nazionale.

Questa mattina nel municipio di Lonigo è stata sottoscritta la convenzione grazie alla quale la Provincia di Vicenza, proprietaria della Banca del Germoplasma custodita all’Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria Strampelli, ha ceduto i semi a Comune di Lonigo e Veneto Agricoltura, dividendo concretamente a metà il contenuto dei 400 “pacchetti”. Firmatari della convenzione la vicepresidente della Provincia Maria Cristina Franco, il sindaco di Lonigo Pier Luigi Giacomello, il direttore di Veneto Agricoltura Nicola Dell’Acqua. Presenti anche il consigliere provinciale con delega all’agricoltura Giovanni Antonio Gasparini, il presidente della Cooperativa Agricola Agribagnolo di Lonigo Luigi Silvano Vanzan, la consigliere regionale Cristina Guarda.

Una scelta obbligata, visto che la riforma del 2014 ha tolto alle Province la delega in materia di agricoltura, mettendo a rischio un patrimonio che ha non tanto e non solo un valore economico, ma anche e soprattutto storico e culturale, visto che salvaguardare i semi significa tutelare la biodiversità delle colture, in particolare quelle che hanno segnato la storia e la tradizione del vicentino, rappresentando fonte di reddito e di sostentamento di una terra a vocazione agricola.

“Per tanti anni -ha esordito la vicepresidente Franco- la Provincia di Vicenza attraverso l’istituto Strampelli ha rappresentato un punto di riferimento internazionale per le aziende agricole, anche grazie alla banca del germoplasma e al servizio fitopatologico, offrendo un’assistenza mirata e personalizzata per garantire colture di qualità. Oggi non lo possiamo più fare e grazie a questa convenzione, grazie a Veneto Agricoltura e al Comune di Lonigo, il patrimonio fatto non solo di semi, ma anche di conoscenze agricole, trova nuovi gestori. Ci affidiamo a loro con fiducia e con la certezza che sapranno continuare nell’opera di conservazione , valorizzazione, moltiplicazione. E continueranno a promuovere la coltivazione delle varietà cerealicole autoctone venete e vicentine per assicurarne la diffusione e la purezza.”

Un patrimonio dei vicentini e ancor più di Lonigo. “Un patrimonio dal valore inestimabile, poiché dalle “ accessioni” che sono presenti a Lonigo derivano le ultime generazioni di grano e mais, cereali a paglia fondamentali per produrre pane, pasta e simili – ha spiegato il sindaco Pier Luigi Giacomello – come Comune ci appoggeremo ovviamente all’Agribagnolo, dove da qualche decina d’anni raccogliamo, cataloghiamo e conserviamo già semi di vario tipo. In Italia oltre a noi, esiste solo un altro spazio di conservazioni del patrimonio di cereali, a Foggia”.

Comune di Lonigo e Veneto Agricoltura gestiranno i 400 semi in maniera autonoma, garantendo però un confronto costante per monitorare l’andamento dei percorsi di salvaguardia della biodiversità. Entrambi avranno a disposizione i locali, gli attrezzi e i terreni dell’istituto Strampelli per la necessaria conservazione e riproduzione.

L’intenzione del Comune è di sviluppare questo patrimonio anche in relazione a città e territorio, sviluppando con i semi qualche prodotto tipico locale.

La Regione, che possiede già delle banche del germoplasma, andrà a completare il proprio patrimonio della biodiversità.

“Con la banca del germoplasma di Lonigo -ha sottolineato Dell’Acqua- completiamo il nostro patrimonio di biodiversità di interesse agrario e alimentare. E ci fa piacere che questa convenzione arrivi a conclusione del progetto Bionet, che ha proprio come obiettivo di conservare la biodiversità agraria autoctona veneta. Il nostro obiettivo è di rafforzare le politiche regionali di sostenibilità agricola e ambientale, e lo faremo conservando i semi e soprattutto moltiplicandoli, per metterli a disposizione dei nostri agricoltori. La banca del germoplasma non deve essere un museo, ma un’opportunità anche economica nel segno della sostenibilità.”

“Questa convenzione -ha concluso il sindaco Giacomello- rappresenta un legame tra noi e la terra che riparte con slancio, basti pensare alla lunga storia, spesso sconosciuta ai più, delle “accessioni” del frumento sviluppate a Lonigo negli anni: esistono infatti molte varietà che iniziano con la lettera L, proprio a testimoniare l’avanguardia dell’Istituto Strampelli di Lonigo nella sviluppo e nella selezione dei grani. Da oggi questa donazione sarà un valore aggiunto alla ricerca e l’apertura di un nuovo percorso per la sperimentazione dal valore inestimabile, oltre che salvaguardare un patrimonio costruito in decenni di lavoro dai nostri padri nella nostra città”.