Banca Popolare di Bari commissariata aiuta soci con omaggio azioni, on. Zanettin: “tutta un’altra storia per BPVi e Veneto Banca! Dov’è il M5S?”

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Banca Popolare di Bari, manifestazione di soci
Banca Popolare di Bari, manifestazione di soci

Ieri la stampa nazionale ha resi noti i dettagli del piano di salvataggio della Banca Popolare di Bari. Dopo averli letti,  molti in Veneto sono balzati sulla sedia. Desta stupore in particolare il regalo di azioni da parte dei Commissari straordinari a favore di chi parteciperà all’assemblea dei soci convocata per il  30 giugno.

Azioni gratuite per 20 milioni di euro andranno, infatti, (fonte Ansa) a tutti i soci che parteciperanno all’Assemblea della Banca Popolare di Bari che dovrà votare il piano di salvataggio e di rilancio Fitd (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) d’intesa con Mcc (Medio Credito Centrale, la banca pubblica, controllata da Invitalia e di cui è ad Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica e manager di livello che dal 2000 al 2007 fu anche a capo di Banca Nuova, la poi tristemente nota controllata siciliana della Popolare a guida Gianni Zonin) e con i Commissari Straordinari.

L’assegnazione delle azioni in omaggio avverrà “a prescindere da come essi abbiano votato, secondo criteri di proporzionalità nei limiti che saranno definiti nella documentazione assembleare” mentre è previsto anche un incentivo per i soci che parteciperanno all’Assemblea: un warrant per ciascuna azione posseduta, diversa da quelle sottoscritte nell’aumento di capitale 2014/15, oltre a ulteriori benefici.

Il piano di salvataggio e rilancio prevede un’offerta transattiva ai soci che parteciperanno all’assemblea di 2,38 euro per azione, l’ultimo prezzo di quotazione del titolo nel mercato HI-MTF, purché rinuncino ad ogni pretesa o azione connessa agli aumenti di capitale della Banca nel corso degli esercizi 2014 e 2015 e purché non abbiano posizioni in sofferenza o cd. “unlikely to pay”.

Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi recenti alla Camera dei deputati
Pierantonio Zanettin in uno dei suoi interventi recenti alla Camera dei deputati

Ne abbiamo voluto parlare con l’on. Pierantonio Zanettin, da tempo particolarmente sensibile, anche da ex socio azzerato della BPVi, ai problemi dei soci beffati della banche, in primis le ex Popolari Venete, tra i pochi parlamentari vicentini, lo diciamo con qualche tristezza/amarezza per gli altri a non limitare i suoi interventi a comunicati stampa di maniera e unico parlamentare vicentino componente della Commissione di inchiesta sulle banche e sul sistema finanziario.

On. Zanettin, come la mettiamo? Nel Veneto dopo, molte promesse, nessun azionista, a parte chi aderì ad una proposta transattiva di fatto al 15% dell’ultimo valore delle azioni, ha ancora ottenuto un euro di ristoro dal Fir mentre a Bari oltre alla transazione si offrono azioni in regalo?

Ormai appare a tutti chiaro che il trattamento riservato agli azionisti e obbligazionisti di Banca Popolate di Bari sarà decisamente più favorevole di quello, che, a suo tempo, hanno subito gli azionisti ed obbligazionisti delle popolari venete.
Lo avevo già previsto nel mio intervento in aula a Montecitorio, quando abbiamo votato la legge sul salvataggio della banca e puntualmente ciò si sta verificando.
Sta di fatto che sicuramente nel 2014, quando tutto ebbe inizio, la Popolare di Bari era messa in condizioni peggiori delle Popolari Venete. A distanza di 6 anni la prima sopravvivrà, le seconde invece sono state  spazzate via.

Ma come è stato  possibile?

Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca dal 2015 sono passate sotto la vigilanza BCE, che notoriamente è più rigorosa, mentre Banca Popolare di Bari, di dimensioni più ridotte, è rimasta sotto la  vigilanza di Bankitalia. Questo ha determinato sorti opposte.

Nel Veneto ieri alla notizia delle azioni regalate a chi parteciperà alla prossima assemblea molti ex azionisti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca si sono indignati.

Ex BPVi e Veneto Banca
Ex BPVi e Veneto Banca

Quella misura proprio non la comprendo. Non ricordo che ciò sia mai accaduto in passato. Che bisogno c’è di elargire gratuitamente azioni a chi partecipa ad un’assemblea?
Per come è congegnato sembra apparire una captatio benevolentiae, una sorta di “voto di scambio” al fine di agevolare la più volte rinviata trasformazione in SPA.

Le agenzie dicono che questo incentivo costerà 20 milioni, a carico del Fondo Interbancario di tutela dei depositi e del Medio Credito Centrale, controllato dal Mef.

La politica, on. Zanettin, ci ha messo lo zampino?

Non è escluso. A breve in Puglia ci saranno le elezioni regionali. La  riconferma di Emiliano è in bilico. Immagino che una soluzione del bubbone Popolare Bari possa aiutarlo.

Del resto anche il Ministro Boccia si è sempre interessato alle sorti di questo istituto di credito. Stupisce invece il silenzio assordante dei Cinque Stelle. Nella scorsa legislatura sbraitavano contro il denaro pubblico destinato a banche e banchieri. Ora accettano tutto per evitare la caduta del governo ed elezioni anticipate.

E come non concordare con Zanettin sull’involuzione dei parlamentari pentastellati, che, allargando i temi, è, per noi, l’aspetto più negativo del governo in carica, oltre che di quello precedente.

In quello ed in questo alcuni degli uomini e delle donne di Beppe Grillo non stanno sopperendo all’evidente inesperienza nel governare neanche con la spinta propulsiva che li ha inizialmente proposti come forza di rinnovamento, ora sempre più appiattita nella diffidenza che spesso sfocia in no immotivati, come quello al Mes, e in amnesie delle promesse fatte nella campagna elettorale del 2018, come quella del 100% di indennizzo ai soci azzerati dalle banche.

Ugone, Di Maio e le fake sul GdV sugli indennizzi
Ugone, Di Maio e le fake sul GdV sugli indennizzi

Ma arrivare ora a mettere un sigillo su evidenti disuguaglianze di trattamento, giuste, per carità, per i soci di Bari, dilanianti per quelli delle ex Popolari venete e delle banche risolte del centro Italia, è un’altra scelta suicida tanto più che Di Maio, Villarosa & c. si sono anche dimenticati del Fir, che ad oggi appare un bel trappolone per chi ha lottato per ottenerlo  a reale vantaggio delle vittime del sistema bancario senza scambiarlo con un mezzo per curare i propri interessi, “pratici” o pollici che siano…


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