Banca Popolare di Vicenza, la maxi confisca finisce dinanzi alla Corte costituzionale

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La Cassazione ha giudicato “sproporzionato” il sequestro di quasi 1 miliardo di euro disposto contro Giovanni Zonin e altri dirigenti della Banca Popolare di Vicenza. La Corte ha accolto così il ricordo del Procuratore generale di Venezia, con propria sentenza depositata ieri, martedì 27 febbraio 2024.

Stando a quanto riportato nella sentenza “la confisca dovrebbe limitarsi al profitto personale nei casi di abusi di mercato“. Dunque, la maxi confisca per quasi 1 miliardo di euro disposta nei confronti di Giovanni Zonin e degli altri top manager della Banca Popolare di Vicenza, in stato di insolvenza nel 2018, finisce davanti alla Corte costituzionale perché manifestamente «sproporzionata».

La confisca era stata disposta dal Tribunale di Vicenza e sebbene la Corte d’Appello l’avesse poi revocata accogliendo uno dei motivi della difesa di Zonin, la Cassazione è tornata sulla questione.

In sintesi – si legge oggi su Il Sole 24 Ore – le ragioni alla base della revoca non convincono la Quinta Sezione penale, in quanto non autorizzate dalla lettera della norma. Tuttavia, osserva la Corte, anche applicare la misura così come prevista dal codice civile non avrebbe senso in quanto condurrebbe ad un esito sproporzionato rispetto al reato commesso, anche considerata l’assenza di profitto personale.

In sostanza nei casi di reati concernenti gli abusi di mercato, la confisca deve essere limitata al solo profitto, «in quanto tale ablazione garantisce appieno la funzione ripristinatoria». E non invece come nel caso specifico estesa ai mezzi impiegati per commettere il reato (aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza miranti all’artificiosa rappresentazione dell’entità del patrimonio di vigilanza, individuato in 963 milioni di euro)”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Sull’argomento vi segnaliamo un recente contributo dell’avvocato Fulvio Cavallari, dal titolo “Il crac della BPVI al vaglio della Corte di Cassazione: realisticamente vane le speranze dei risparmiatori di recuperare le perdite”, incentrato proprio sull’udienza penale della Corte di Cassazione a carico degli ex amministratori della BpVi già giudicati in primo grado e in appello.