Per chi non lo sapesse, il Gip, Giudice per le indagini preliminari, è il magistrato che valuta se le richieste di rinvio a giudizio da parte dei Pubblici ministeri (Procura), hanno o meno ragion d’essere. Naturalmente in base alle prove raccolte.
Anche in caso di richiesta di archiviazione ne valuta la fondatezza. Se c’è riscontro, la dispone. Se non la ritiene sufficientemente motivata, la respinge o chiede un supplemento di indagini.
Questa premessa è in relazione alla decisione di una giudice, una Gip appunto, che il 27 prossimo dovrebbe esprimersi sulla richiesta di archiviazione da parte dei pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi della posizione di 16 importanti figure della fu Banca Popolare di Vicenza indagate per il reato di bancarotta.
Chi scrive non ha alcuna veste ufficiale per intervenire sull’iter processuale se non quella di cittadino che ama la giustizia e vedrebbe di cattivo occhio che persone, con ruoli apicali nell’Istituto, fossero ritenute incolpevoli del loro agire.
Si tratta di vicepresidenti, di consiglieri di amministrazione, di sindaci che, al di là di ogni ragionevole dubbio, ricoprivano posizioni nelle quali le cose si sapevano. E poiché nei verbali delle sedute non esistono prese di distanza da quanto veniva approvato, ne condividevano, a pieno titolo, le responsabilità.
Io e un parterre di persone che praticano il diritto, e aggiungiamoci il buonsenso, ci chiediamo come i PM del processo BPVi, gli stessi di questa indagine allargata ad altri possibili reati, abbiano potuto formulare una tale richiesta.
Non credo esistano documenti in loro mani, che dimostrino, nero su bianco, l’estraneità dei suddetti alle molte disdicevoli decisioni prese dalla banca o quantomeno avallate, negli anni. Ci sarebbe una importante contraddizione tra il loro ruolo e quello che esso comporta.
Al contrario, mi sono già espresso al riguardo altre volte, ci sono testimonianze dirette ad ogni livello bancario che supportano la mia tesi. Non sembra che queste persone siano mai state sentite dai magistrati.
Ora non resta che sperare sulla Giudice delle indagini preliminari. Se i tanti dubbi sull’archiviazione saranno da lei condivisi, avremo la possibilità di avere finalmente chiarezza su tanti passaggi opachi avvenuti in banca e, comunque, sul perché quei signori, inconsapevoli di tutto, avessero ricevuto emolumenti considerevoli a fronte della loro estraneità alle decisioni di gestione.