Banche, non c’è “Intesa” con le aziende vicentine? Apindustria si smarca dal coro: «lavoriamoci su»

212

Nel parlare di banche Apindustria Confimi Vicenza si conferma ancora una volta voce fuori dal coro: prima con la denuncia senza indugi della cattiva gestione delle popolari e degli interventi insufficienti del Governo per il salvataggio, ora con il sostegno all’operato di Intesa Sanpaolo nel delicato passaggio a un nuovo sistema, pur senza nascondere le difficoltà esistenti.
La posizione dell’associazione delle imprese manifatturiere viene spiegata con chiarezza dal Presidente Flavio Lorenzin: «Ci troviamo nella bizzarra situazione di essere i soli a giustificare le misure di Intesa Sanpaolo perché riteniamo che l’operatività delle aziende sia vitale e, quando ci sono dei problemi, si deve lavorare per risolverli. La banca, conscia che non tutto sarebbe andato liscio visti i tempi strettissimi per la migrazione imposti, pare, dagli organi di vigilanza, ha messo a disposizione delle Associazioni dei contatti per gestire a quattro mani le situazioni più spinose e, almeno per quello che è il nostro osservatorio, questa modalità sta dimostrando di funzionare, visto che i rappresentanti della banca si stanno dando da fare per gestire le criticità incontrate dalle aziende».
Secondo Lorenzin serve mettere da parte le polemiche ed iniziare una seria analisi di coscienza da parte di un territorio ferito dalle vicende delle banche: «Mi lascia francamente perplesso l’atteggiamento di chi critica in maniera poco costruttiva, insieme al tentativo di rimuovere una coscienza collettiva maturata intorno alla vicenda delle popolari, cercando di nascondere le responsabilità dei veri artefici del disastro. Apindustria Confimi Vicenza è stata la prima Associazione d’imprenditori a denunciare pubblicamente comportamenti inappropriati delle ex “banche del territorio” e dei propri amministratori e dirigenti. Siamo stati anche gli unici – ricorda ancora il Presidente – a non aver preso parte agli ossequi di tanti portatori d’interesse in tutta la regione al tempo del decreto salvabanche, avendo ritenuto inadeguate le condizioni poste per il salvataggio e la fragilità cui sarebbero state esposte le aziende più deboli, mentre altri soggetti garantivano ai propri soci e tesserati di essere in dialogo costante e diretto per gestire l’arrivo salvifico della nuova proprietà».
Per Apindustria Confimi Vicenza è quindi il momento di guardare avanti, come chi gestisce un’azienda sa fare: «Il pragmatismo e la capacità di problem-solving dei nostri imprenditori sono proverbiali – conclude – e sono convinto che soprattutto in questi momenti sia importante assistere le aziende per rimetterle in condizioni di normale operatività nel più breve tempo possibile».