«Oggi abbiamo ottenuto dalla commissaria Vestager le rassicurazioni sperate: a Bruxelles si sta lavorando per consentire ai risparmiatori truffati di ottenere un risarcimento veloce e senza obbligo di fornire ulteriori prove. Sarebbe un grande risultato a favore dei tanti nostri concittadini che hanno perso i loro risparmi».
Lo affermano – in una nota – i due deputati europei David Borrelli (Gruppo misto) e Isabella De Monte (S&D), che oggi al Parlamento europeo a Strasburgo hanno incontrato la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager in merito alla questione aperta delle banche venete, del risparmio tradito e del Fondo di indennizzo ai risparmiatori.
Secondo Borrelli e De Monte «abbiamo illustrato a fondo la questione alla commissaria europea partendo innanzitutto dai drammatici aspetti sociali che questa amara vicenda porta con sé, ricordando che nella maggior parte dei casi le vittime non sono certamente degli speculatori, ma cittadini che si sono fidati di quelli che per anni erano stati i loro bancari di fiducia. Tra di loro ci sono persone che hanno perso tutto, inclusi molti anziani, oggi in grande difficoltà, che non hanno tempo da perdere».
«Da parte di Margrethe Vestager abbiamo ricevuto massima attenzione e disponibilità – commentano i due deputati europei – oltre alla rassicurazione che a Bruxelles si sta lavorando in modo concreto. La commissaria ci ha spiegato che sta predisponendo uno schema che consenta a specifiche fasce di risparmiatori di ottenere un risarcimento veloce basato su un automatismo, quindi senza obbligo di fornire le prove dell’avvenuta truffa. Tali fasce includono le persone fisiche e le microimprese, non gli investitori professionali».
«Abbiamo ribadito l’importanza di accelerare e procedere rapidamente – affermano Borrelli e De Monte – per dare risposta alle tante persone che si battono e attendono giustizia da anni. E abbiamo inoltre chiesto alla commissaria che vengano adottate forme di rimborso semplificate, poiché alcuni risparmiatori non sono più in possesso di tutta la documentazione bancaria, tantomeno sono nelle condizioni di poterla richiedere ora agli istituti di credito falliti: è una vicenda sulla quale il trattamento non può essere iniquo. L’incontro si è concluso con l’impegno reciproco a rimanere in stretto contatto su questa vicenda».