Bandiera israeliana dal Comune di Vicenza, Rucco: “Non è ancora stata esposta”. Sinistra radicale sabato in piazza Castello: “Israele ha creato un apartheid”

1460
Escalation della violenza in Palestina
Escalation della violenza in Palestina

L’ex sindaco Francesco Rucco, attuale capogruppo della Lista civica che porta il suo nome, torna sulla questione della guerra scoppiata tra Israele e il movimento palestinese Hamas, con risvolti drammatici per entrambe le popolazioni, e dopo aver puntato il dito contro l’assessore Giovanni Selmo per le sue critiche al governo israeliano, chiede l’esposizione della bandiera di Israele da parte del Comune di Vicenza.

Un gesto concreto di solidarietà da parte del Comune che potrebbe concretizzarsi anche con la proiezione della bandiera israeliana sulla Basilica Palladiana“, spiega Rucco che ha preparato anche una interrogazione comunale.

“L’aggressione di sabato scorso – continua l’avvocato berico – ai danni di cittadini israeliani inermi, ha dimostrato tutta la violenza e l’odio tra popoli. Nei giorni scorsi sia il sindaco Possamai che i consiglieri di minoranza hanno manifestato la propria solidarietà al popolo israeliano, ma ad oggi la bandiera non è stata esposta”.

Per sabato 14 ottobre è stata annunciata a Porta Castello una manifestazione a sostegno della Palestina da parte di Prc, Usb e Centro sociale Bocciodromo: “Gaza è un grande campo di concentramento: lo Stato di Israele ha creato un apartheid che opprime palestinesi e arabi”.

locandina Palestina

Save the Children, grave preoccupazione per l’ordine di evacuazione del nord di Gaza e ferma condanna per l’uccisione di civili, molti dei quali bambini, in Israele e Gaza 

“Siamo estremamente preoccupati per l’ordine militare israeliano di evacuare 1 milione di persone dal nord di Gaza in 24 ore, che avrà enormi conseguenze per i bambini. Chiediamo la sua revoca immediata e di consentire urgentemente l’accesso umanitario”, ha dichiarato Inger Ashing, Ceo di Save the Children International.

Siamo molto allarmati per il peggioramento della situazione nei territori palestinesi occupati e in Israele. Save the Children condanna con la massima fermezza l’uccisione di civili, soprattutto di bambini, che sono sempre i più vulnerabili in ogni conflitto e devono essere protetti. Hanno il diritto a una vita libera dalla violenza e a vivere in pace, indipendentemente dal luogo in cui sono nati e da quello in cui vivono.  Il numero delle vittime – troppe delle quali sono minori – continua ad aumentare. Rapimenti, uccisioni e mutilazioni. Distruzione di case, ospedali e altre infrastrutture essenziali per il loro sostentamento. Sono tutte gravi violazioni dei diritti dei bambini.”

“Quando è troppo è troppo. I bambini e le loro famiglie devono poter cercare sicurezza. L’assistenza umanitaria deve essere incrementata per rispondere alle esigenze della crisi, gli aiuti salvavita non possono essere negati ai bambini”, ha concluso.