Bandiera UE ammainata a Posina, le altre a mezz’asta: il suo sindaco Cecchellero rappresenta degnamente lo Stato Italiano?

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Bandiera Ue ammainata a Posina, le altre a mezz'asta a mezz'asta (foto GdV)
Bandiera Ue ammainata a Posina, le altre a mezz'asta a mezz'asta (foto GdV)

Il momento che l’Italia e il mondo sta vivendo è di una drammaticità che toglie il fiato! Il coronavirus sta azzerando certezze, conquiste e valori acquisiti con non poca fatica; soprattutto questo virus sta uccidendo da più giorni dalle 600 alle 700 persone ogni giorno solo nel nostro Paese.

Donne e uomini nostri concittadini che muoiono in solitudine, senza familiari accanto a sé, assistiti solo dal personale sanitario; mentre dall’altra parte ci sono donne e uomini che da lontano assistono impotenti alla dipartita dei loro cari.

Se l’umanità è ancora un valore nella nostra società, non è forse in questo tragico contesto il momento giusto per renderla concreta, palpabile?

Ma la miseria umana, che pietà non conosce, dilaga anche laddove si vorrebbe vedere compostezza: se non umana almeno una compostezza Istituzionale.

Il 31 marzo scorso fa Andrea Cecchellero, il sindaco del mio paese, Posina, nell’accogliere la proposta fatta dall’ANCI per commemorare, con un minuto di silenzio e posizionando le bandiere a mezz’asta, le vittime del coronavirus, ha volutamente totalmente ammainato la bandiera Europea (come si vede anche nella foto di copertina del quotidiano locale, che ben si è guardato di sottolinearlo, ndr): gesto deprecabile, non solo suo, bisogna dirlo, ma anche di altri “primi cittadini”, reso ancor più grave dal fatto che a compierlo è stato un rappresentante dello Stato Italiano.

Stato Italiano che fa parte dell’Europa; Europa non perfetta, come del resto non lo è l’Italia, ma sicuramente migliorabile standone dentro e non di certo ammainandone la bandiera: che altro non è che una plateale resa ad ogni possibile dialogo e possibilità di miglioramento della stessa.

Ciò che mi sconcerta e mi indigna è che il sindaco, per la cronaca della Lega, ha usato un momento, quale era nell’intenzione iniziale, di vicinanza civile e sostegno reciproco tra tutti i cittadini italiani, quale suo personale palco ideologico.

Questo non era certo né il momento né il luogo per farlo: egli ha speculato sulla sofferenza e sulla abnegazione di chi ogni giorno e in ogni contesto sociale cerca di salvare vite umane e di arginare il virus. E anche su chi sta portando, a livello istituzionale, il peso e la responsabilità di alcune scelte e di prese di posizione.

Certe azioni, come la bandiera Ue ammainata, messe in atto da chi riveste un ruolo pubblico, oltre a farmi temere per la tenuta della democrazia in Italia, ora più che mai fragile, vanno a sminuire e a banalizzare il valore e il ruolo fondante dello stato italiano.

E’ ancora degno questo primo cittadino di indossare la fascia tricolore?

A mio avviso no.


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