La vicenda della bandiera di San Marco, il gonfalone storico della Serenissima anche bandiera della città di Venezia, usata spesso dai venetisti, o quella simile della Regione Veneto appesa fuori dagli edifici pubblici, ha creato un inevitabile scalpore, dato che nel giro di una settimana è stata sequestrata all’ingresso allo stadio Euganeo di Padova e la domenica dopo ha “invaso” la Curva Sud del Menti di Vicenza.
Il Consigliere Regionale Fabrizio Boron della civica “Zaia Presidente” ha voluto approfondire la questione, “scovando” il parere positivo dell’Osservatorio sicurezza già nel 2013, quando era stato dato il via libera a Vicenza per l’esposizione della bandiera allo stadio.
“Anzitutto – esordisce Boron – precisiamo come l’interpretazione di questo divieto si riferisca a una direttiva, non ad una norma di Legge. Una distinzione che non è solo forma, ma anche sostanza. Pur tuttavia, oltre al gonfalone, e alla vigilia del prossimo match casalingo del Padova, con lo spirito di collaborazione, mi permetto di dare un consiglio: ovvero chiedere, con una semplice telefonata, copia del chiarimento che nel 2013 l’Osservatorio fornì al Questore di Vicenza sull’identico caso“.
“Anche allora infatti – prosegue – qualcuno dalle parti del Menti si chiese se San Marco potesse sventolare in curva. E la risposta da Roma fu affermativa. Abbiamo la soluzione a portata di mano e così facendo, si metterebbe uno stop definitivo alle polemiche”.
“Vietare l’ingresso alla bandiera veneta in uno stadio con tifosi veneti resta un atto non comprensibile“, conclude il consigliere veneto.