Bankitalia ha appena rilasciato un comunicato stampa con cui informa dell’avvenuta nomina di Carmelo Barbagallo, già Responsabile della Vigilanza bancaria di Palazzo Koch (ed attuale “consulente” del Direttorio), a presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Città del Vaticano.
Barbagallo, nei desiderata di Ignazio Visco, era in predicato di assumere il ruolo di vice direttore Generale di Palazzo Koch in occasione del rinnovo cariche della primavera 2019. Tuttavia il Capo Dipartimento Vigilanza ha visto naufragare il proprio sviluppo di carriera magari per lo scarso gradimento ictu oculi registrato, complici probabilmente le “sviste” macroscopiche nell’attività di vigilanza con svariati istituti andati a gambe all’aria nel silenzio assordante di Bankitalia.
Lo stesso Visco aveva rimediato con una acrobatica novità, consentendo allo stesso Barbagallo di partecipare alle riunioni del Direttorio, non già nella veste desiderata di Vice Direttore Generale, ma nella figura assolutamente nuova di “consulente del Direttorio“…
Adesso Papa Francesco l’ha nominato a Presidente di AIF della città del Vaticano. Nel comunicato stampa di Palazzo Koch tuttavia non si comprende se il dirigente di Via Nazionale continuerà a prestare l’opera di consulente o meno del Direttorio della Banca Centrale Italiana della quale dovrebbe restare dipendente.
Ma dai ringraziamenti di rito formulati (“La Banca d’Italia esprime profondo apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni con dedizione e competenza da Carmelo Barbagallo…”)
parrebbe proprio di no…
parrebbe proprio di no…
Silvano Trucco
Noi e le tante vittime dei numerosi e recenti crac bancari non ce ne dorremmo ma, intanto, auguriamo buona fortuna a Papa Francesco, che si porta in casa la professionalità non sempre cristallina di Barbagallo dopo aver affidato al discusso pm Giuseppe Pignatone, al centro del caos Csm e dell’archiviazione del caso Orlandi, la presidenza del tribunale pontificio.
La nomina dell’ex Procuratore generale di Roma è arrivata proprio all’indomani dell’ennesimo “scandalo – scrive Il Foglio – che ha colpito la Santa Sede, con la sospensione di cinque dirigenti della Segreteria di stato e dell’Autorità di informazione finanziaria“, in cui speriamo Barbagallo saprà operare meglio di quanto non abbia fatto per la vigilanza tricolore secondo migliaia di soci azzerati delle banche risolte o messe in Lca sotto le sue, spesso criticate, verifiche.
Il direttore