Bartelle, Ruzzante, Guarda (Veneto 2020): «Se esternalizzi il Pronto Soccorso, la Sanità Pubblica non c’è più»

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«La Ulss di Adria, prima della fusione imposta dal governo veneziano di Zaia, era riconosciuta in tutto il Veneto come una delle migliori dal punto di vista dei servizi e delle prestazioni, che erano state ottimizzate a partire dallo screening. La notizia di questi giorni, il tracollo del Pronto Soccorso causato dall’esternalizzazione di una parte rilevante del servizio, è solo l’ultima tappa di una serie di scelte politiche scellerate che hanno permesso lo scempio e il saccheggio di quella che fino a non molti anni fa era una realtà solida. I numeri sono chiarissimi: da quando la Lega è al governo, ad Adria abbiamo visto il taglio di 87 posti letto ospedalieri, -37%. Hanno fatto sparire più di un posto letto su tre».

Così i consiglieri regionali Bartelle, Ruzzante e Guarda del coordinamento politico Veneto 2020, che nella giornata di oggi hanno depositato un’interrogazione a risposta immediata chiedendo alla Giunta regionale di effettuare una ispezione all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Adria per verificare che sia garantita la sicurezza dei pazienti e del personale. I consiglieri di Veneto 2020 avvertono: «quello che è successo ad Adria si sta verificando in tutto il Veneto, basti pensare all’annunciato Pronto Soccorso privato di Monastier a Treviso. Il destino del sistema socio-sanitario, se non interviene una totale inversione di rotta rispetto alle politiche leghiste, è segnato. Altro che classifiche, sanità modello e amministrazione virtuosa: sono slogan vuoti che si scontrano con la realtà delle liste d’attesa, dei costi sempre più insostenibili, dei tagli ai posti letto. In sostanza, una sanità sempre meno accessibile. Se ne sono accorti gli abitanti del Veneto negli ultimi vent’anni, quando ha sempre governato la Lega, in particolare se ne sono accorti gli oltre 700 mila veneti che ne 2016 hanno rinunciato alle cure mediche: o per le liste d’attesa troppo lunghe oppure per difficoltà economiche ad accedere ad un servizio sempre più oneroso». «Ora è inutile nascondersi dietro al proverbiale dito – concludono i consiglieri – quando arrivi ad esternalizzare il Pronto Soccorso, significa che la Sanità Pubblica l’hai di fatto archiviata. Benvenuto privato, benvenuto business della Salute: sappiamo chi vi ha fatto entrare e continueremo a denunciarlo, convinti che non sia detta l’ultima parola».

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