Il presidente siriano Bashar al-Assad ha partecipato a un vertice della Lega Araba per la prima volta da quando è stato sospeso dall’organismo regionale 12 anni fa. Assad è stato evitato da molti altri leader dopo la violenta risposta del suo governo alle proteste pro-democrazia, che ha scatenato una guerra civile a causa della quale mezzo milione di cittadini sono stati brutalmente uccisi.
La Siria è stata riammessa questo mese dopo che gli Stati arabi che avevano sostenuto l’opposizione hanno accertato che la sua presa sul potere fosse sicura, tra questi, l’Arabia Saudita, che ospita il vertice.
Il riavvicinamento è stato accelerato dopo il devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nord-occidentale a febbraio, quando le potenze un tempo ostili hanno deciso di inviare aiuti umanitari alle aree controllate dal governo siriano.
A marzo la Cina ha anche mediato un accordo a sorpresa che ha visto l’Arabia Saudita ripristinare i legami diplomatici con l’Iran, suo rivale regionale di lunga data, che insieme alla Russia ha aiutato le forze di Bashar al-Assad a riprendere il controllo delle maggiori città siriane.
Tuttavia, ampie zone del Paese sono ancora in mano ai ribelli sostenuti dalla Turchia, ai jihadisti e alle milizie curde sostenute dagli Stati Uniti. Metà dei 22 milioni di abitanti della Siria risalenti a prima della guerra hanno dovuto abbandonare le loro case, circa 6,8 milioni di persone sono sfollati interni, mentre altri 6 milioni sono rifugiati o richiedenti asilo all’estero.
Fonte: The Vision