Il Comune di Vicenza ha stabilito apposite tariffe per l’utilizzo di spazi di proprietà del Comune stesso, tra cui la Basilica Palladiana, come da tabella allegata in fondo. Un costo notevole per un qualsiasi privato che intenda organizzare un evento nel simbolo, insieme al Teatro Olimpico, della citta stessa. Il luogo vale il costo e diversi “privati” hanno utilizzato i vari spazi del salone della Basilica per eventi importanti della loro storia e della loro attività industriale e commerciale.
Nella tabella riportata non sono indicate le possibili esenzioni, che certo non dovrebbero valere per attività private a fine di lucro proprio, ma solo se destinate a manifestazioni di beneficenza. Le attività proprie del Comune e degli assessorati non sono di certo soggette a pagamento di un canone.
E’ accaduto che un privato, il signor Marco Goldin, con la sua società abbia organizzato delle mostre, almeno quattro con altre in programma, che hanno registrato una notevole affluenza di pubblico e hanno dato modo all’esausta economia di Vicenza, almeno per diverse attività commerciali, di incrementare i propri introiti. Sul valore culturale delle mostre vi è stata discussione e anche una presa di posizione negativa di intellettuali, ma ciò è nella differenziazione delle valutazioni. Il successo ha portato all’organizzazione privata, Linea d’Ombra e al suo proprietario il signor Goldin, un ottimo profitto, realizzato in una sede pubblica senza la richiesta di un canone. L’uso gratuito è stato, infatti, concesso ad un privato che ha ricavato per sé un guadagno esercitando un’attività non diretta del Comune di Vicenza, ma solo sponsorizzata, perché, dall’organizzazione alla gestione, tutto era nella responsabilità della ditta Linea d’Ombra, la quale, nella cornice di una prospettiva culturale, ha come scopo il giusto profitto, che a Vicenza realizza grazie anche all’uso gratuito di spazi comunali.
Certo l’operazione ha determinato vantaggi, ma, ci si chiede, dopo la prima, almeno fatta a proprio rischio di risultato di pubblico, economico e culturale, perché, visto il successo, i responsabili del Comune, sindaco Achille Variati e assessore alla crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci, non si sono preoccupati di far ottenere alle casse comunali un qualche vantaggio a fronte della concessione? Anche se fosse una partnership, perché uno dei due partecipanti guadagna e l’altro no? Generosità? O incapacità amministrativa?
Certo è che un’amministrazione comunale che si è qualificata “di sinistra” e che ha i suoi desiderosi continuatori nel candidato Otello Dalla Rosa, che ha nelle varie liste di appoggio pressoché tutti gli attuali amministratori, ha finito nel dare vantaggio ad un privato che ha utilizzato spazi di tutti i cittadini di Vicenza, senza dar loro, esclusi una piccola parte di attività commerciali, almeno un qualche ritorno?
Non si trattava ovviamente, visti i sei mesi dell’ultima mostra, cioè 180 giorni, di applicare la tariffa giornaliera, che è pari a 10.000 euro più Iva solo per il salone (che porterebbe a un “valore” della concessione pari a un e milione ottocentomila euro più Iva), ma tra questo importo monstre e zero non ci stava una via di mezzo che consentisse all’organizzatore di guadagnare ma al Comune, proprietario della sala espositiva (e che sala!) di incassare, oltre agli innegabili ritorni indiretti per i commercianti, anche una cifra sia pure modesta e in grado di pagare le spese generali quotidiane e attenuare i mancati incassi per i visitatori della Basilica stessa che pagano un biglietto tra i 2 e i 4 euro ognuno solo per visitarla e solo al Comune?
Il Comune di Vicenza, sgravato dai costi generali, poteva “contrattare” magari un piccolo guadagno per tutta al comunità ricordando che l’ultima mostra, con un biglietto di ingresso di 10 euro, ha avuto 400.000 e passa visitatori che, considerando qualche sconto per minorenni e altre categorie, hanno fatto incassare a Linea d’Ombra un totale lordo di quasi 4 milioni di euro, da cui, ovviamente deve detrarre i suoi costi tra cui quelli per l’acquisizione e gestione delle opere e gli altri, invero modesti si viene a sapere, per il personale (che in vari casi risulterebbe non proprio retribuito a rigor di professionalità e impegno come dimostrerebbero alcune vertenze di lavoro, ndr).
Con l’azzeramento dei costi generali, tra cui quelli, da non trascurare anche se futuri, legati alla maggiore usura dell’immobile dopo la “visita” di 400.000 persone, e con un fee minimo (che so, di 1 euro o di 50 centesimi a biglietto…), il sindaco Variati avrebbe potuto esibire, cosa che mai gli dispiace, un vero successo delle mostre anche per le casse comunali, che, come ben noto, non sono ricche. E questo a scanso anche di eventuali obiezioni da parte degli organi contabili di controllo degli enti pubblici.
Si è, invece, preferita la strada del vantaggio tutto girato al privato, bella roba per una sinistra, che, anche solo per questa contraddizione programmatica con le sue linee ideali, andrebbe rimossa dal futuro Consiglio Comunale perché incapace di bene amministrare il bene pubblico.
Una rimozione che riguarda in primo luogo il candidato Otello dalla Rosa che è in continuità palese con l’amministrazione del sindaco Variati.
Chi, al posto del candidato delle sinistre, sarà votato come sindaco avrà, quindi, anche l’obbligo, oltre che di rimediare alle troppe situazioni negative dell’attuale amministrazione, di ridiscutere gli accordi con Linea d’Ombra e il signor Goldin, che potrà anche essere coinvolto nell’organizzazione, ma con qualche guadagno per il Comune di Vicenza o, meglio, per tutti i cittadini di Vicenza di cui il sindaco è il primo solo se lo dimostra nei fatti.
*CANONI D’USO PER I LOCALI DELLA BASILICA PALLADIANA
Tabella da questo link
Costi giornalieri
LOGGE (capienza massima 300 persone) · dal lunedì al giovedì ? 3.000 + iva · fine settimana (venerdì-domenica e festivi) ? 4.000 + iva
SALONE (capienza massima 300 persone) · tutti i giorni ? 10.000,00 + iva
TERRAZZA e LOGGE (nei limiti delle rispettive capienze) · dal lunedì al giovedì ? 5.000 + iva · fine settimana (venerdì-domenica e festivi) ? 7.000 + iva
TERRAZZA (capienza massima 150) · dal lunedì al giovedì ? 3.500 + iva · fine settimana (venerdì-domenica e festivi) ? 5.000 + iva
DOMUS (capienza massima: 50 persone) · uso per convegni, riunioni, assemblee ? 1.000 + via · uso per attività conviviali o a carattere commerciale ? 2.000 + iva
E’ prevista una cauzione fino al doppio del costo della concessione e il pagamento del canone prima dell’utilizzo. La capienza massima dell’intero monumento è di 500 persone.