Bassano del Grappa: 103 nuove reclute hanno ricevuto il cappello alpino dai “veci”

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Il momento della consegna del cappello alpino alle 103 reclute dai "veci"

Toccante cerimonia, quella di ieri con la consegna del cappello alpino in piazza Garibaldi a Bassano del Grappa nel segno della tradizione ma anche dell’innovazione e di nuove didattiche militari.

Sono partiti in 185, ce l’hanno fatta in 103, tra cui 24 donne. Tre mesi alla scuola di addestramento Cesare Battisti di Aosta hanno prodotto nuove reclute alpine forgiate da didattiche addestrative  sperimentali con supporto scientifico volute dallo Stato Maggiore dell’esercito. Il generale Alessio Cavicchioli non ha esitato a definire i nuovi militari usciti dal corso “Pasubio 3°” come “cavie e criceti” che però hanno risposto in maniera eccellente, ricordando che la parola chiave è stata “fatica”, somministrata in tutte le salse.

Schieramento reclute alpine
Lo schieramento delle 103 reclute alpine del corso “Pasubio 3°”

Tanto impegno, premiato ieri con una delle cerimonie più emozionanti che l’esercito, in accordo con associazione nazionale alpini  sta organizzando da qualche anno a livello pubblico, con il diretto coinvolgimento dei ragazzi, della cittadinanza, dei vertici militari ed associativi e delle massime autorità politiche. E’ la cerimonia della consegna simbolica del cappello alpino da parte dei “veci” che possono essere presidenti di sezione, consiglieri ma, molto spesso, i padri e a volte i nonni della recluta, con la commozione che sale a mille. All’unisono centinaia di cappelli sono stati posati sulle teste dei nuovi alpini, “come segno forte di appartenenza”,  ha ricordato nel suo intervento il presidente nazionale dell’A.N.A. il bassanese Sebastiano Favero.

Palco autorità
Il palco con le autorità politiche e militari

Il sindaco di Bassano Nicola Finco ha invece parlato di una “contaminazione reciproca tra i nuovi alpini e la cittadinanza, abituata a considerare il cappello alpino come un simbolo di famiglia e a svegliarsi alla mattina guardano il monte Grappa e l’Altopiano di Asiago, prima linea del fronte della Grande Guerra”. Finco ha poi confermato che la cerimonia della consegna del cappello alpino si svolgerà sempre a Bassano.

Consegna cappello alpino ai talentuosi
La consegna del cappello alpino ai sei talentuosi

I vertici militari erano rappresentati dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito Carmine Masiello ed i generali Michele Risi e Alessio Cavicchioli mentre, per il mondo politico, c’erano l’europarlamentare Elena Donazzan, il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, il presidente della Provincia Andrea Nardin e molti sindaci del comprensorio bassanese. Presente con il cappello alpino anche il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti definita “una di noi” che ha parlato di “rivitalizzazione della caserma Monte Grappa, completamente coinvolta dagli eventi, ricordando che è stato un giorno di festa ma anche di responsabilità anche nei confronti di chi ha combattuto sui monti sacri per donarci un futuro di democrazia”.

Intervento del sottosegretario Rauti
L’intervento del sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti

 Il corso “Pasubio 3°” è stato caratterizzato dal nome “Di qui non si passa”, storico e antico motto delle prime formazioni alpine ed ha avuto un padrino, scelto nella figura dell’alpino Mauro Bernardi, atleta paralimpico di sci esempio di rinascita, coraggio e virtù civiche che ha contribuito alla loro formazione sciando insieme sulle montagne valdostane. Bernardi ha consegnato il cappello alpino all’unica donna sui sei alpini che si sono contraddistinti durante il corso nell’ambito del “progetto talentuosi”. Ancora una volta Bassano del Grappa ha trasmesso il proprio DNA alpino con una grande partecipazione di cittadini che hanno assistito alla cerimonia in piazza Garibaldi ma seguito anche il corteo partito, e poi, ritornato, dal ponte degli alpini. Anche gli altri eventi collaterali durante la tre giorni hanno riscontrato grande interesse e partecipazione.

Il padrino del corso Bernardi posa il cappello
L’atleta paralimpico di sci Mauro Bernardi consegna il cappello all’unica donna alpina tra i sei talentuosi