Proseguono gli incontri della rassegna “Donne di carta. Figure femminili in letteratura”, promossa dalla biblioteca civica con la collaborazione di Federica Augusta Rossi, blogger del Premio Letterario “Comisso”. La rassegna prevede la partecipazione di cinque scrittori italiani e studiosi chiamati a parlare di altrettante figure di donna protagoniste di romanzi dell’Ottocento e del Novecento.
Dopo l’appuntamento dedicato a Madame Bovary, venerdì 30 novembre alle ore 17.30 Alberto Garlini, scrittore e poeta, tra i curatori del festival letterario Pordenonelegge, terrà una conferenza dal titolo “Esther Greenwood da La campana di vetro di Sylvia Plath” dedicata alla protagonista del romanzo autobiografico della scrittrice americana, compagna del poeta inglese Ted Hughes e morta suicida nel 1963.Il romanzo narra della giovane Esther, diciannovenne di provincia, studentessa brillante, vincitrice di un soggiorno offerto da una rivista di moda, che si sente “come un cavallo da corsa in un mondo senza piste”. Intorno a lei, l’America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta. Un mondo alienato, una vera e propria campana di vetro che schiaccia la protagonista sotto il peso della sua protezione, togliendole l’aria. L’alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell’elettroshock. Pubblicato nel 1963, un mese prima del suicidio dell’autrice, La campana di vetro è l’unico romanzo di Sylvia Plath. Fortemente autobiografico, narra con stile limpido e con semplicità agghiacciante i tabù assurdi capaci di spezzare qualunque adolescenza presa nell’ingranaggio stritolante di una normalità che ignora la poesia.