Continua a scioccare il numero di morti sul lavoro. Da ultimo, un’intera squadra di operai addetti alla manutenzione della rete ferroviaria è stata falciata da un treno che transitava sui binari. L’ennesimo tragico, eppure non isolato, episodio che ha portato alla morte di 5 giovani lavoratori. Le indagini riguardano sempre gravi violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.
L’evento sconcerta.
I treni non partono per errore. Viaggiano sui binari, seguono in modo (più o meno) puntuale gli orari assegnati e tengono una velocità data; tanto che la rete ferroviaria consente a più convogli di viaggiare sullo stesso binario, nella stessa direzione a distanza di pochi minuti uno dall’altro. I macchinisti, a loro volta, sono formati per rispettare gli orari di partenza, le velocità previste e i segnali e semafori installati sui binari.
Il solo errore possibile, quindi, è quello umano.
Ma è una storia che si ripete.
Il vero problema delle morti sul lavoro è nella inadeguata formazione dei lavoratori in materia di sicurezza.
Le persone che lavorano nelle piccole imprese sono impegnate nello svolgimento delle attività quotidiane, le imprese lavorano troppo spesso con margini risicati e non hanno risorse sufficienti da investire nella formazione del personale. Il turnover elevato del personale completa il quadro.
Si aggiungono, poi, macchinari privi di idonee misure di sicurezza, attività lavorativa svolta in locali non a norma, controllo del personale non sufficiente, eccessiva fretta e stress dovuti ad intensificazione dei ritmi di produzione e aumento delle ore di lavoro, superficialità nel valutare un pericolo per abbassamento della soglia dell’attenzione, inosservanza della normativa, uso di alcool e sostanze stupefacenti.
In tantissime occasioni, Meritocrazia Italia ha già sollecitato attenzione per un problema che non può essere ignorato. Ne va del grado di civiltà del Paese.
Oggi torna a chiedere un impegno sinergico di sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro, ispettorati del lavoro e INAIL, per la promozione di corsi di formazione per tutte le categorie lavorative, con il coinvolgimento delle Università, dei centri di ricerca e degli esperti del settore e anche grazie all’utilizzo delle potenzialità della tecnologia (realtà virtuale e metaverso), per consentire a chiunque sia chiamato a svolgere una qualunque mansione lavorativa, sia essa guidare un camion o pulire una cisterna, di poter fare “esperienza” prima di iniziare a lavorare, anche al di fuori delle ore lavorative e comodamente da casa. Per proteggere la sua vita e per imparare a lavorare con maggiore cognizione sui rischi e i pericoli in rapporto alla mansione assegnata.
Occorrerebbe convocare da subito un gruppo di esperti per tracciare le linee guida per la realizzazione di corsi di formazione in realtà virtuale che possano essere adottati dalle varie categorie di lavoratori per aumentare la conoscenza dei pericoli che si possono incontrare tutti i giorni recandosi al lavoro.
Invoca nuovamente, poi,
– un incremento delle campagne di sensibilizzazione per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
– l’effettiva attuazione del processo di controllo previsto all’interno delle aziende dalla normativa in vigore con la possibilità agevolata di segnalare le violazioni alle autorità preposte, ispettorato del lavoro, in caso di non adempimento delle misure di sicurezza vigenti;
– un rafforzamento del regime di controlli esterni affidando a società terze di verifica il grado di qualità e sicurezza dei posti di lavoro;
– immediata e concreta attuazione al SINP (Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro) e al sistema di qualificazione delle aziende e dei dipendenti;
– l’adozione, e l’effettiva attuazione, di un sistema sinergico tra DVR e Modello Organizzativo e di Gestione ai sensi del d.lg. n. 231 del 2001, per prevenire e ridurre i rischi sul lavoro, puntando fortemente sulle procedure e responsabilità di controlli ed interventi standardizzati;
– il rafforzamento del dialogo adeguativo tra Ispettori e datori di lavoro, in prospettiva non solo sanzionatoria ma di consulenza permanente in termini di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
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Fonte: Basta morti sul lavoro. Si punti sulle utilità delle nuove tecnologie per una adeguata formazione