Scogliere, calette e fortificazioni: le Batterie, la Rinascente e il fortino napoleonico del Circeo

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Le Batterie di Punta Rossa sul Circeo
Le Batterie di Punta Rossa sul Circeo. Credits: estateromana.

I panorami selvaggi offerti dal promontorio del Circeo hanno incantato italiani e forestieri sin da tempi antichissimi. Sono stati in tanti, qui, a costruire residenze e case da sogno per condividere con pochi eletti la tranquillità e l’atmosfera del posto; non ultima Anna Magnani, che ha voluto la sua villa a Punta Rossa, a picco sul mare, realizzando il desiderio di una vita.

Ed è proprio dalla zona di Punta Rossa che oggi partiamo per scoprire due rifugi del territorio che non sono famosi tra i turisti: la Rinascente e le Batterie del Circeo.

La Rinascente, al Circeo.
La Rinascente. Credits: icicero.

La Rinascente – Quella conosciuta tra i residenti come la Rinascente è una scogliera molto ampia facilmente raggiungibile dal parcheggio di Via Grotta delle Capre (indicazioni: prima traversa sulla sinistra di Via del Faro, prima scalinata sulla destra). Di solito è frequentata dagli amanti dei tuffi, ma non mancano i visitatori più tranquilli che, sugli scogli più spaziosi e levigati, stendono il telo mare e si rilassano a prendere il sole. L’acqua, qui, è sempre piacevolmente pulita e cristallina.

Le Batterie – Sempre arrivando da Via del Faro, superando il centro storico di San Felice Circeo ed immettendosi in Via delle Batterie, si può arrivare, appunto, alle Batterie di Punta Rossa. Chi c’è stato assicura che si tratti di un vero angolo di paradiso.

Vi si accede attraverso una comoda discesa asfaltata ma, una volta arrivati, ci si ritrova in un piccolo tratto di costa incorniciato da un’altra scogliera e terminante con due calette naturali in cui il mare è sempre limpido e a prova di snorkeling. D’altronde, i fondali puliti, trasparenti e brulicanti di rocce aiutano: pesci e molluschi di ogni tipo vi si rintanano e si nascondono fra gli anfratti creati dalla natura.

Il posto è raccolto ma parecchio versatile: le spiagge di ciottoli, nei weekend più caldi dell’estate, possono ritrovarsi un po’ affollate, ma c’è sempre la possibilità di rintanarsi sugli scogli, godendosi da lì le acque color smeraldo che scintillano al sole. Parliamo di un contesto prettamente wild: povero di servizi e decisamente selvaggio, ma a due passi dai litorali più famosi e attrezzati del Circeo e della Riviera di Ulisse. Grazie al fondale basso, oltretutto, è spesso scelto anche da famiglie con bimbi piccoli. In genere, per tutta la durata della bella stagione, i residenti costruiscono e mettono a disposizione una capanna di legno che aiuti a ripararsi dal sole.

I resti del fortino napoleonico
I resti del fortino napoleonico, visuale panoramica. Credits: pagina FB “Circeo: l’incanto della Maga Circe, figlia del Sole”.

L’altra caletta si trova sotto il fortino napoleonico: una lingua di mare protetta dalle rocce che sfumano verso una spiaggetta di ciottoli e ghiaia bianca.

Il fortino napoleonico – Sul Circeo, si sa, è impossibile passeggiare senza inciampare nella storia. E così, spostandosi tra una caletta e l’altra in zona Punta Rossa, ci si imbatte in un fortino napoleonico a picco sul mare. L’effetto scenico è incredibile: a fare da sfondo c’è il Monte Circeo e in primavera il circondario è un pullulare di ginestre; in autunno, invece, domina il profumo del rosmarino che spunta dal terreno.

Della struttura, purtroppo, non resta molto: una garitta con le feritoie per le baionette e qualche parete vista mare, il tutto all’interno di quel che rimane delle mura perimetrali. Venne costruita dalle guardie francesi a presidio di San Felice Circeo nel 1811, per difendere la costa dopo la distruzione delle Torri Cervia, Moresca e Fico da parte degli inglesi. All’epoca faceva eco ad un altro fortino “a vasca” di cui, purtroppo, non ce ne è pervenuta alcuna traccia materiale. La fortificazione venne utilizzata anche durante la Seconda Guerra Mondiale dalle truppe italo-tedesche come punto di osservazione.

Dopo anni di abbandono, nel 2015 è stato assegnato l’incarico per un progetto di recupero. L’iniziativa era partita dagli stessi cittadini che, stanchi dei continui saccheggi e vandalismi (l’architrave che si trovava all’ingresso è stata trafugata e molte stanze appaiono deturpate da scritte e incisioni), hanno consegnato al Ministero dei Beni Culturali una raccolta firme che fungesse da sollecito; ben consci del potenziale turistico-culturale che una struttura del genere possiede.

Ad oggi, nonostante tutto, non sembra sia ancora cambiato molto. Ma il fascino di questo fortino affacciato sul mare, a un passo dalle calette delle Batterie del Circeo, rappresenta un’occasione imperdibile, per gli amanti della storia del territorio, per fare un tuffo… nel passato.

Fortino napoleonico sul Circeo.
I resti del fortino napoleonico sul Circeo. Credits: zingarate.