“Beati i costruttori di pace”, il 29 agosto e’ spirato don Gianantonio Allegri, uno degli ispiratori del movimento. Un ricordo di don Albino Bizzotto

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Carissimo Gianantonio devo confessarti che sabato mattina primo settembre nell’Eucaristia di saluto in Cattedrale a Vicenza ho provato una forte commozione, ma nessun dolore. Ho vissuto con i tantissimi preti che occupavano il presbiterio e con tutte le persone che gremivano il duomo la grande gioia della tua vita donata, dovunque hai trascorso i tuoi giorni, nelle situazioni ordinarie, come in quelle estreme del sequestro in Cameroun e degli ultimi sviluppi della malattia. Ho ascoltato tutte le testimonianze dove con la riconoscenza a te, veniva assunto l’impegno a continuare con te nel solito rapporto di compagno di viaggio.

Ho sperimentato, credo con tutti, la felicità di Dio che, come in Gesù, ha trovato modo di riconoscersi pienamente nella tua umanità e anche la tua gloria, che insieme celebravamo nella Eucaristia di lode e ringraziamento.

Sarà impossibile non ricordarti con gioia e nel tuo ricordo continuare con fiducia, concretezza e coraggio nelle scelte per la vita, la pace, l’accoglienza, la condivisione a partire da chi sta peggio … e con il sorriso.
Devo confessarti anche che sono molto contento che tu sia stato uno dei quattro preti di Vicenza nel promuovere “Beati i costruttori di pace“.
Ho felicemente sbagliato allora a scrivere il tuo cognome non Allegri, ma “Allegro”, più che una profezia è stata la tua qualità che più ha caratterizzato la tua fede, la tua vita.

Non addio, ma “arrivederci”.

Don Albino Bizzotto, per “Beati i costruttori di pace”