La Bedin Galvanica Srl di Vicenza si sente già in linea con Ecodesign for Sustainable Products Regulation (Espr). Ovvero il regolamento che di recente l’Unione Europea ha approvato nell’ambito delle politiche per una maggiore sostenibilità delle aziende. Una misura normativa che nasce già con radici vicentine, se si considera che la stessa ha avuto a Strasburgo come relatrice Alessandra Moretti, politica vicentina oggi eurodeputata del Partito democratico.
In un’anticipazione fornitavi ieri da queste pagine (leggi qui), la Moretti aveva presentato l’Espr con queste parole: “Il regolamento rappresenta una svolta con conseguenze importanti sulle nostre aziende e la stessa introduzione del passaporto digitale, che conterrà tutte le informazioni sul prodotto, garantirà che i consumatori possano fare delle scelte consapevoli nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori”.
L’eurodeputata dem lo ha detto nell’ambito di un tour-confronto sull’Ecodesign for Sustainable Products Regulation, con le categorie economiche e sociali e che è partito proprio dalla provincia di Vicenza. La visita, momento di incontro con il management e con i lavoratori, ha toccato la Tonello Srl di Sarcedo, che produce macchine per lavanderie e tecnologie per il trattamento in capo e il finissaggio dei tessuti, la Bonotto Spa di Colceresa, operante nel settore della manifattura tessile, e appunto la Bedin Galvanica Srl di Vicenza.
Bedin Galvanica: essere sostenibili è un valore aziendale
C’è un aspetto in particolare che rende già “sintonizzata” sull’Espr quest’ultima azienda che da oltre 50 anni è un pezzo importante della filiera della moda realizzando finiture galvaniche preziose per accessori nei comparti abbigliamento, pelletteria, calzature e occhialeria per prestigiosi brand italiani e internazionali del lusso.
E questo aspetto è uno dei tre punti cardine del brand vicentino, con legame tra estetica e moda e ricerca e innovazione: “Sostenibilità ed etica”. Una sostenibilità intesa come valore dell’azienda prima che come obbligo normativo. Dunque, mai un semplice adeguamento ai parametri legali di produzione volta per volta stabiliti dai legislatori, ma un vero e proprio valore aziendale al quale, inoltre, bisogna sommare l’aspetto “etico”, tradottosi negli anni nella responsabilità, ad esempio, di acquistare materiali preziosi da impiegare nelle lavorazioni solo da fornitori certificati che verificano la legittima provenienza degli stessi da Paesi non in conflitto.
Tornando al valore della sostenibilità ambientale, l’azienda si è distinta nel tempo per l’attenzione al contesto circostante, dal momento che è confinante con un’Oasi Wwf di 24 ettari e con la sede dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav).
“Il rispetto delle norme ambientali è un presupposto fondamentale per la sicurezza e la salute di chi lavora e chi si avvale dei nostri trattamenti”, dicono dalla Bedin Galvanica Stefania Bedin, Cfo e comproprietaria della Bedin Galvanica fondata dal padre Romolo, ora presidente, e Giulio Bevilacqua, R&D director e altro comproprietario di Bedin Galvanica, oltre che “ammiratore” del suocero Romolo. “Per questo – aggiungono – ci avvaliamo solo di quei fornitori che rientrano nel circuito virtuoso della PRSL E MRSL List, ovvero Permitted Manufacturing o Restricted Substance List, nate dalla sensibilizzazione di Greenpeace per garantire l’assenza di sostanze tossiche nel prodotto offerto al consumatore finale”.
Allo stesso modo, i metalli utilizzati nei processi produttivi provengono al 100% da fonti riciclate e nelle due sedi dell’azienda sono utilizzati impianti che garantiscono la qualità dell’aria oltre che risparmi energetici. Tutte queste sono considerate best practice industriali e sono valse il conferimento di numerose certificazioni e riconoscimenti, tanto in ambito green quanto in quello del welfare aziendale, anche con attenzione alla questione di inclusione e di genere: “Dei nostri 60 dipendenti – afferma con soddisfazione il management – 40 sono donne e su 17 ruoli di responsabilità 12 sono affidati a donne”.
Il Regolamento Ue sull’Ecodesign
Con le nostre telecamere abbiamo seguito tutto il percorso della visita a fianco di Alessandra Moretti mentre era impegnata a spiegare il nuovo regolamento Ue sull’Ecodesign nelle aziende del vicentino scelte per questo primo approfondimento.
Abbiamo quindi raccolto alcune interviste e le proponiamo all’inizio del video in copertina, visibile anche sul canale YouTube di LaPiù Tv o attraverso l’omonima app, scaricabile gratuitamente per dispositivi Ios e Android.
Nella sede della Bedin Galvanica, l’eurodeputata vicentina ha chiarito: “Questo regolamento punta a far sì che nel mercato tutti i prodotti debbano seguire la regola della sostenibilità e della circolarità, dando l’opportunità ai consumatori attraverso questo passaporto digitale di conoscere le materie prime che sono utilizzate per arrivare a quel prodotto facendo così delle scelte sostenibili.
Per me – ha aggiunto la Moretti – è importante essere qui alla Bedin Galvanica, perché è un’eccellenza del nostro territorio e per me è fondamentale far sì che le leggi che io vado a
predisporre siano il più possibile vicine al benessere delle aziende.
L’Europa – ha proseguito – si cala nel territorio per comprendere meglio come affrontare il futuro. Ascoltare i nostri imprenditori, i nostri artigiani è e deve essere uno degli strumenti fondamentali attraverso i quali noi, dall’Europa, riusciamo effettivamente a essere efficaci, comprensibili e soprattutto utili”.
Sull’iniziativa della Moretti, Stefania Bedin ha detto di fronte a tutte le maestranze presenti: “Il regolamento riguarda anche la nostra attività lavorativa e sono davvero felice della visita dell’eurodeputata che ha potuto vedere come lavoriamo ma, soprattutto, come la nostra azienda sia fatta di persone che hanno e che vivono il valore del lavoro ognuno nella propria specificità e con una competenza che nel tempo è cresciuta.
La maggior parte di queste persone sono qui da molti anni e sono il vero valore aggiunto della nostra realtà e dei successi conseguiti. Qui si valorizza il talento, a prescindere dal genere. Qui si tutela assolutamente la sicurezza nel lavoro, che è particolarmente elevata.”.
Ha poi preso la parola Giulio Bevilacqua, che rivolgendosi principalmente al personale, una costante dell’intero incontro durato un paio di ore, ha detto: “Il nostro è stato un percorso durato anni, ma che ancora non è finito. Oggi, abbiamo la testimonianza che istituzioni molto più elevate rispetto a quello che è l’ordinamento statale, regionale o provinciale hanno la necessità del contributo di chi è effettivamente sul campo lavorativo. Questo rappresenta il valore delle lavorazioni e delle qualifiche che ognuno di voi ottiene all’interno di una onesta azione lavorativa in altrettanto oneste aziende.
Il percorso che noi abbiamo fatto è stato molto importante – ha proseguito –, ma come
vi dico sempre per me quello che abbiamo ottenuto adesso è già passato e stiamo già guardando avanti. L’intervento della Moretti all’interno della nostra azienda testimonia il fatto che aziende come la nostra sono sempre proiettate avanti, mai retrocedere e grazie anche a determinate istituzioni abbiamo la possibilità di rimanere all’interno di un mercato che consente a noi di mantenere le nostre famiglie, di andare avanti con tutte quante le nostre aspirazioni, i nostri sogni, i nostri progetti”.
In conclusione, Alessandra Moretti, si è detta molto felice di quanto potuto accertare nell’impianto produttivo e, rivolgendosi a management e personale, ha aggiunto: “Mi piace pensare che attraverso aziende come queste (richiamando le visite precedenti alla Tonello e alla Bonotto, ndr) noi come Parlamento Europeo possiamo essere fieri, ampliare la conoscenza, confrontarci con imprenditori, lavoratori e sindacati se vogliamo costruire impianti regolatori come quello dell’Ecodesign che siano effettivamente utili.
La Bedin Galvanica, ha avviato il discorso della sostenibilità da anni. Spesso il legislatore
arriva dopo, allora deve essere in grado di aiutare chi è arrivato prima a superarsi, a prolungare la sua aspettativa. Con questo regolamento abbiamo stabilito che tutti i prodotti in diversissimi settori tra cui anche quello tessile della moda, della galvanica, che verranno immessi sul mercato in futuro dovranno rispettare del criteri di sostenibilità e di circolarità.
Addirittura, stabilendo quale sarà il fine vita di quel prodotto, dove andrà a finire, chiarendo al consumatore che potrà risparmiare di più se quel prodotto è di qualità, perché durerà di più, potrà essere riparato o riutilizzato”.
Spazio poi è stato dato anche a un ragguaglio sul “Passaporto digitale” come strumento a favore del consumatore che “può andare in un negozio e con un Qr Code dal cellulare può conoscere tutti i prodotti e le sostanze impiegate per produrli e persino la sostenibilità ambientale e sociale attraverso il quale quel prodotto è arrivato lì”.
Di conseguenza, dunque, con queste informazioni a sua disposizione, l’acquirente può operare una scelta consapevole nell’acquisto, ma non solo. Il regolamento “tutela anche – ha precisato Alessandra Moretti – il mercato europeo, le aziende europee, che hanno degli standard altissimi di qualità combattendo quello che arriva spesso dalla Cina, in parte dal Bangladesh, anche se non tutte le aziende di queste aree hanno degli standard di qualità e di sicurezza lontanissimi dai nostri.
Inoltre – ha proseguito l’eurodeputata – il regolamento va verso un un’idea di cooperazione, di solidarietà. L’abbiamo visto durante il Covid e, adesso, durante la guerra in Ucraina con il costo dell’energia. Vogliamo rendere l’Europa sempre più autonoma, autosufficiente. Vogliamo produrre in Europa per evitare di avere bisogno di andare da un’altra parte, fuori Europa.
Stiamo lavorando affinché i cittadini europei si sentano più sicuri. Il concetto di sicurezza sociale significa avere un lavoro, un salario giusto e che non ci siano discriminazioni tra uomini e donne, cosa che purtroppo ancora registriamo. E ancora: che la sanità sia di qualità per tutti, che la scuola diventi un ascensore sociale anche per chi non ha le possibilità economiche, ma che ha grande talento”.