L’indice dei prezzi delle abitazioni (Istat) è in crescita. Le intenzioni di acquisto dei consumatori sono generalmente in crescita, con particolare propensione per abitazioni, elettrodomestici e mezzi di locomozione (Findomestic). Inflazione in crescita come non mai (Istat).
Questa la fotografia al 20 settembre. Dopo e durante covid, crisi energetica, guerra.
L’acquisto di una casa è il tradizionale “bene rifugio” (il mattone non mente mai), soprattutto ora che i prezzi energetici sono alle stelle e, anche se non siamo a terra grazie agli incentivi del governo, molti avranno pensato che è meglio attrezzarsi con case più efficienti con fotovoltaico, pompe di calore ed elettrodomestici a basso consumo.
Il mercato, a crescita della domanda cresce anche con crescita del valore dell’offerta. Così da “giustificare” anche la crescita legata all’inflazione e, soprattutto, all’energia.
Tutto in regola. Il mercato sta quindi funzionando e le ricorrenti “invasioni” dello Stato per foraggiare ovunque non stanno arrecando danni. Questo foraggiamento, mentre non ha rilevanti risvolti su, per esempio, il mercato del lavoro, sembra che invece funzioni nel risparmio, visto che la ricchezza finanziaria degli italiani è in crescita del 50% nell’ultimo decennio (1).
Quindi: stiamo bene! E le cose che si sentono dire in campagna elettorale su povertà, etc, rappresentano solo forme estreme che, pur se in crescita, non compromettono l’avanzamento medio della ricchezza. Certo, c’è da ricordarsi di Trilussa: le statistiche medie includono chi mangia tre polli e chi ne mangia zero… ma è “malessere” tipico di tutte le società ricche. Speriamo che avidità ed egoismo dei ricchi non prevalga sugli aiuti ai poveri: è compito dello Stato far si che questa differenza non si esasperi.
Siamo così perché probabilmente in questi ultimi anni siamo stati ben governati, in Italia e in Europa?
Questa è la fotografia coi dati disponibili oggi. Eppure la percezione, informandosi un po’ ovunque, sembra essere altra. Media, vittimismo endemico, esasperazioni da promesse elettorali, persistenza culturale e pratica del sommerso fiscale.. portano a credere altrimenti e, pur continuando a non modificare nulla (vedi anche il boom turistico di questa estate), se ne sono convinti anche i consumatori.
Domenica 25 settembre si vota per il Parlamento. Confrontiamo noi stessi (“nudi”, il più possibile) con questa realtà, ascoltiamo facendo tare gigantesche su tutto ciò che ci viene urlato intorno. Decidiamo di conseguenza, partendo da un presupposto: il regime Italia/Europa sta reggendo.
1 – Ammonterebbe a oltre 5.256 miliardi di euro (con una crescita di quasi 1.700 miliardi, +50% nell’ultimo decennio) la ricchezza finanziaria degli italiani. In tale contesto – secondo un rapporto Fabi – la liquidità resterebbe la forma preferita di allocazione del risparmio: 509 miliardi (+45%), passando dai 1.119 miliardi del 2011 ai 1.629 miliardi del 2021, con la percentuale di denaro lasciato su conti correnti e depositi stabile al 31% del totale delle masse.
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