I beni del Venezuela all’estero passano in mano all’autoproclamato presidente? Vengono privatizzati… Alla faccia della democrazia. Per questi signori democrazia significa che fanno quello che gli pare.
E sono tutti contenti. Basta chiamare il legittimo presidente eletto “usurpatore” e il giovanotto autoproclamato si prende con i beni del Venezuela all’estero la ricchezza del paese.
Non vi sembra ci sia qualcosa di “strano”?
È l’imperialismo, bellezza!
Juan Guaidò, il presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana che ha assunto i poteri dell’esecutivo, ha informato oggi che ha dato inizio a una “presa di controllo progressiva ed ordinata” degli asset del Paese latinoamericano all’estero. In un comunicato diffuso su Twitter, Guaidò ha detto che “è necessario impedire che nella sua fase di uscita, e non contento di aver rubato tutto quello che hanno rubato dal Venezuela, l’usurpatore e la sua banda non decidano di raschiare il fondo del barile”, in riferimento al presidente Nicolas Maduro e ai chavisti.
Dopo aver ricordato che la corruzione all’interno di Pdvsa, la petrolifera statale venezuelana, è già stata denunciata alla comunità internazionale, Guaidò informa che ha “ordinato il trasferimento dei conti della Repubblica” che ora saranno sotto il controllo delle “autorità legittime” per “evitare che vada avanti il saccheggio” (dei beni del Venezuela). Il controllo di questi asset, ha sottolineato, sarà affidato al Parlamento venezuelano, come ordina la Costituzione, e si procederà al più presto alla nomina di nuovi dirigenti della Pdvsa e della sua filiale negli Stati Uniti, Citgo, il maggiore asset straniero del Paese.
Da Washington, John Bolton ha invitato l’esercito venezuelano ad accettare un trasferimento pacifico del potere al leader dell’opposizione. “Tutte le opzioni” sono sul tavolo, ha ribadito il consigliere per la sicurezza Usa durante un briefing sul Venezuela con i cronisti alla Casa Bianca. Bolton ha annunciato anche sanzioni contro la Pdvsa con il blocco di sette miliardi di asset, confermando quanto anticipato dal senatore Marco Rubio, che secondo i media Usa sta svolgendo un ruolo di primo piano nel definire le mosse dell’amministrazione americana verso Caracas.
Si tratta delle sanzioni finanziarie più dure inflitte finora da Washington a Maduro. “Abbiamo continuato a denunciare la corruzione sua e dei suoi compari e le azioni di oggi assicurano che non possa più saccheggiare gli asset del popolo venezuelano”, ha dichiarato Bolton. Pdvsa (Petróleos de Venezuela) è la più grande fonte di ricavi del Venezuela.