Berlusconi morto: intervista al senatore vicentino Pierantonio Zanettin (FI), un suo fedelissimo. “La politica italiana non sarà più la stessa”

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Berlusconi morto

Berlusconi è morto oggi: e la notizia ha generato molte reazioni commosse nello scenario politico italiano. In queste ore i più importanti canali dell’informazione italiana sono concentrati su questo. Mentre fa il giro del mondo, c’è la certezza che l’argomento attirerà le attenzioni dei media anche per i prossimi giorni.

Oggi, da questa testata, dopo aver lanciato quanto accaduto al San Raffaele di Milano, vi abbiamo dato conto delle reazioni registrate a Vicenza e in generale nel Veneto (clicca qui). Ma parlando del Cavaliere e collegandolo alla città non potevamo non raccogliere i commenti in merito del senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin. Un fedelissimo del Cavaliere di Arcore.

Come ha appreso che Silvio Berlusconi era morto?

Pierantonio Zanettin: “Sono stato chiamato pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale. Sono rimasto raggelato e ho ripensato al suo intervento, registrato poche settimane fa, mentre era ricoverato al San Raffaele che, a questo punto, rimane il suo testamento politico. Non posso negare che per me è un momento tristissimo”.

Che giudizio si sente di esprimere su Silvio Berlusconi?

“E’ stato certamente un innovatore, un imprenditore insuperabile, un geniale dirigente sportivo, uno statista politico, ma in questo momento vorrei sottolinearne soprattutto i caratteri umani della signorilità, della gentilezza, della gioia di vivere e della generosità”.

Berlusconi morto
Pierantonio Zanettin e Silvio Berlusconi in una foto di molti anni fa

Quando ha conosciuto Silvio Berlusconi?

“Sono entrato in Forza Italia fin dal 1994. Venivo dal partito Liberale e me lo presentò Giancarlo Galan. In Forza Italia ho svolto la parte più significativa del mio percorso politico. A Silvio Berlusconi devo praticamente tutto in termini politici”.

Cosa succederà adesso?

“Credo che la politica italiana non sarà più la stessa. Ma noi, che siamo stati al suo fianco, abbiamo il dovere di proseguire le sue battaglie per un’Italia ed una Europa sempre più libere e moderne”.