“Il futuro per il turismo è incerto”. Questa la chiosa del presidente nazionale della Federalberghi, Bernabò Bocca intervenuto recentemente all’assemblea annuale – tenutasi a Parma – della più grande associazione italiana di albergatori.
Una affermazione quella della massima carica del piu grande sindacato degli albergatori italiano che parte dai dati del 2021. Il comparto alberghiero ha registrato una perdita media nazionale del 31 %, anche se dopo l’allentamento delle misure in Europa i turisti stanno ritornando. A partire dai movimenti turistici delle recenti vacanze pasquali, che fanno ben sperare per i prossimi mesi, dopo due anni di stallo. “Presenze turistiche che vedono il ritorno degli italiani a trascorrere le vacanze nel proprio Paese”, sottolinea il presidente. Infatti a Pasqua il 95% dei connazionali è rimasto in Italia.
D’altro canto Il settore già soffre della grave perdita per il Covid, del mercato orientale ed in particolare la Cina. Una situazione aggravata dalle conseguenze in corso del conflitto russo – ucraino, in cui i costi energetici sono quadruplicati.
Italia “top in mind” del turismo mondiale soverchiata dai “problemi”.
Il nostro Paese, tra i più gettonati del turismo mondiale è frenato da una serie di aspetti che i consulenti locali chiamano “problemi”. Dall’overtourism sostenuto da una disciplina inorganica e sleale dei bad and breakfast. Infatti la questione aperta degli affitti brevi, non chiaramente regolamentata, crea una forte e sleale concorrenza alle strutture alberghiere. In particolare la carente normazione delle locazioni temporanee oltre a sfuggire al fisco crea inevitabilmente una concorrenza sleale ad una attività molto disciplinata come quella alberghiera, riducendo i margini di reddittività annuale.
Ospitalità ed enogastronomia: La giusta formula per la ripresa del settore.
“Ma per far ripartire l’Italia turistica dal nord al sud” – aggiunge Bernabò Bocca – “bisogna sostenere l’asse ospitalità – enogastronomia. La buona tavola è una dei tratti distintivi del nostro Paese dalla piccola struttura al grande albergo. Un denominatore comune che deve sostenere la ripresa del settore, in cui gli alberghi ha pagato il prezzo più alto”.
Il binomio buon cibo ed accoglienza è la fondamenta del miglior prodotto turistico per risollevare il settore turistico nazionale. Asserzione inequivocabile per la prima industria autentica italiana.
La burocrazia italiana è uno svantaggio competitivo.
Anche se il massimo rappresentante degli albergatori italiani punta il dito contro la burocrazia italiana. “Bisogna urgentemente rivedere o meglio riformulare, se vogliamo recuperare competitività, l’azione della burocrazia, che nel nostro Paese blocca quasi sempre ogni iniziativa. Troppo spesso le attività produttive turistiche rimangono ostaggio di cavilli e carte bollate. Vi sono intere città bloccate dalla burocrazia”.
La legalità delle attività produttive troppo spesso tartassate.
“Il nostro è un Paese strano. chi lavora ufficiale viene tartassato”. Forte e senza peli alla lingua le dichiarazioni conclusive di Bernabò Bocca, che punta il dito contro uno Stato che infierisce su coloro che producono, conformandosi attentamente alle numerose norme per l’esercizio alberghiero. Del resto non gli si può dare alcun torto. La complicazione degli affari semplici è oramai divenuto, dopo il calcio, la seconda disciplina “sportiva” del Bel Paese.
La riflessione ribadita ormai da decenni sull’inefficienza della macchina burocratica del Bel Paese è consolidata. Basti pensare ad esempio ad alcune figure professionali trainanti dell’industria turistico – alberghiera, quali gli accompagnatori e le guide turistiche. Operatori del turismo regolamentati oramai in modo definitivo dal 2013, che non si trovano. Le abilitazioni all’esercizio sono esclusivamente rilasciate dalla Regioni, che hanno la competenza principale. Peccato che da quasi 10 anni non hanno trovato ancora una quadra sia per la formazione che per il rilascio dei patentini professionali; bloccando di fatto l’inserimento di questo particolare profilo professionale nella vendita del prodotto turistico.