La copertura vaccinale contro il papilloma virus a rilento nel Veneto è oggetto di un’interrogazione all’assessore alla sanità da parte delle consigliere regionali del Partito Democratico Veneto, Anna Maria Bigon e Chiara Luisetto. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dalle colleghe dem Vanessa Camani e Francesca Zottis. In particolare, oltre a chiedere quale sia l’attuale situazione delle vaccinazioni, le consigliere si soffermano sulla situazione delle due Ulss della provincia di Vicenza “Perché – si domandano le consigliere -, presso l’Azienda Ulss 7 Pedemontana e l’Azienda Ulss 8 Berica, sono così negativi i dati relativi sia ai maschi che alle femmine nati nel 2009?”.
Nel report del 2022, continua l’analisi delle consigliere Dem, inerente la copertura vaccinale in età pediatrica contro il papilloma virus, analizzando la coorte maschile e femminile, si è registrata, a partire dal 2006, una decrescita sia di coloro che hanno iniziato il ciclo di vaccinazioni, sia di chi lo ha completato. “L’aspetto che stupisce di più – aggiungono – è la differente distribuzione geografica della popolazione vaccinata nata nel 2009: per quanto riguarda la coorte femminile, per la prima dose di vaccino si raggiunge la copertura del 70% nell’Azienda Ulss 7 Pedemontana e del 42,9% nell’Azienda Ulss 8 Berica, a fronte del 75,8% della media regionale. Solo il 29,3% della coorte femminile nell’Azienda Ulss 7 e il 4,6% nell’Azienda Ulss 8 Berica ha ultimato il ciclo completo, contro il 59,1% totalizzato in Veneto. La coorte maschile non ha fatto registrare un risultato migliore: per la prima dose la copertura è del 62,2% nell’Azienda Ulss 7 Pedemontana e del 55,3% nell’Azienda Ulss 8 Berica, a differenza della media veneta che raggiunge il 69,3%, mentre per il ciclo completo i numeri crollano al 24,4% nell’Azienda Ulss 7 Pedemontana e al 4% nell’Azienda Ulss 8 Berica, laddove in Veneto si totalizza il 53,1%”.
“Vogliamo sapere – replicano Bigon e Luisetto – se, oltre alla ordinaria campagna di sensibilizzazione sull’importanza delle vaccinazioni, ne intenda realizzare una mirata e rafforzata nei territori dove la copertura vaccinale, in particolare contro il Papilloma Virus, risulta maggiormente deficitaria. La situazione del 2023 pare migliorata, ma non abbiamo i dati suddivisi per Ulss, dati che chiediamo con questa interrogazione per capire dove e come si può intervenire”.
“Infine – annota Bigon – affermazioni come quella del deputato leghista Borghi, che considera l’obbligo vaccinale come una limitazione non giustificata della libertà dei genitori, sono benzina sul fuoco e sono del tutto false e fuorvianti. I vaccini, per essere efficaci e proteggere tutti, presuppongono il raggiungimento della immunità di gregge. L’eliminazione dell’obbligo vaccinale ha portato, in passato, ad una diminuzione dei vaccinati, esponendoci alla diffusione di patologie gravissime prima quasi del tutto assenti”.