“In un’ipotetica cerimonia degli oscar dei bilanci della Serie A per la stagione 2023/24, ad aggiudicarsi i premi più prestigiosi sarebbero tre club: il Napoli di Aurelio De Laurentiis per gli utili conseguiti (63 milioni), l’Inter di Oaktree per il giro d’affari più alto (473 milioni) e il Milan di RedBird per il miglior equilibrio nel rapporto tra ricavi (incluse le plusvalenze da player trading) e costo del lavoro allargato (54%), quella “squad cost rule” che per la Uefa rappresenta oggi il principale indicatore della salute economica di una società (in questo caso quasi alla pari con la Lazio di Claudio Lotito)”.
Apre così un interessante approfondimento de Il Sole 24 ore oggi in edicola dedicato proprio ai conti delle squadre del massimo campionato italiano in un’epoca nella quale molti tifosi all’attenzione dedicata all’aspetto meramente sportivo hanno aggiunto un occhio di riguardo anche al lato economico del calcio.
Marco Bellinazzo, firma del quotidiano economico molto apprezzata dai lettori interessati agli aspetti finanziari dei team, e i cui articoli sono spesso ripresi da testate giornalistiche di settore, riferisce di un pallone nostrano ormai con qualcosa di più di un piede fuori dalla crisi economica degli anni precedenti e acuita in maniera grave dal Covid.
È il sistema calcio italiano in generale ad essersi tirato fuori dalle secche percorrendo strade nuove e che sono risultate efficaci, quasi “sorprendentemente” come annota l’autore dell’articolo che, tra l’altro, sottolinea come questa “risalita” nella sistemazione dei bilanci della Serie A sia stata compiuta sostanzialmente in autonomia.
“Motivo in più – scrive allora Bellinazzo – perché Governo e istituzioni politiche diano un segnale e aiutino la Serie A a consolidare la propria risalita. Una Serie A capace di garantire, grazie al prelievo fiscale sul proprio volume d’affari, oltre i due terzi dei 344 milioni di contributi pubblici assicurati agli organismi sportivi italiani per il 2025 (il 9% in più rispetto all’anno precedente). Con misure che, peraltro, sarebbero a costo zero per l’Erario, come il ripristino del Decreto Crescita sugli stipendi dei giocatori stranieri di fascia alta (altrimenti difficili da ingaggiare, con relativo venir meno del contributo fiscale in toto), la liberalizzazione delle sponsorizzazioni da parte delle aziende di betting (come ora prevede il cosiddetto Dl Cultura approvato da Palazzo Chigi), il riconoscimento di una percentuale della raccolta delle scommesse sugli eventi calcistici o lo snellimento delle procedure per la costruzione o l’ammodernamento di stadi e centri tecnici. Misure con le quali il fatturato della Serie A potrebbe crescere ulteriormente producendo maggiore gettito fiscale e innescando perciò un circolo virtuoso”.
Il dettaglio dei risultati conseguiti in ambito di ricavi dalle squadre di Serie A è consultabile sull’edizione odierna del quotidiano economico, con focus particolare ai risultati conseguiti dalle due milanesi, Inter e Milan, dalla Juventus, da Napoli e dalle due romane, Roma e Lazio, senza trascurare la sempre meno “sorpresa” Atalante e molte altre squadre.
Fonte: Il Sole 24 Ore