Bilancio del Veneto ok in Consiglio: no aumento Irpef, quasi 10 miliardi di euro alla Sanità

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bilancio veneto Luca Zaia, presidente Giunta del Veneto, in Consiglio regione Veneto
Luca Zaia, presidente Giunta del Veneto, in Consiglio regione Veneto

Il Consiglio regionale del veneto ha approvato ieri sera il bilancio di previsione regionale 2023-2025 con 36 voti favorevoli e 8 contrari.

Dati salienti: non ci saranno nuove tasse per i veneti, dal momento che l’ipotesi dell’addizionale Irpef è stata scartata, almeno fino al prossimo anno, mentre il fondo di riserva passa da 7 a poco più di 3 milioni di euro.

“Questa manovra di bilancio – ha detto l’assessore al Bilancio e alla Programmazione del Veneto, Francesco Calzavara – dimostra coerenza e il coraggio di fare delle scelte. Chiudiamo un percorso iniziato ad agosto e che vede approvato un bilancio di previsione che cuba 17 miliardi e 316 milioni di euro di cui 9,7 miliardi dedicati alla sanità, capitolo che costituisce il 75% della spesa regionale. Seguono 3,3 miliardi destinati alle partite tecniche, 1,5 miliardi per la politica regionale, 1,4 miliardi legati alla programmazione comunitarie e infine 1,2 miliardi per le anticipazioni di liquidità in ambito sanitario”.

A margine dell’approvazione della manovra di bilancio a Palazzo Ferro Fini ha parlato anche il presidente della Regione, Luca Zaia: “Un bel risultato che consegna per il tredicesimo anno consecutivo un bilancio tax free, ma non di ristrettezze e nemmeno all’insegna dell’austerity.

È un documento – ha aggiunto – che ha visione verso il futuro, che contribuirà a dare al Veneto un nuovo rinascimento dopo la congiuntura negativa legata alla pandemia e le ricadute della guerra in Ucraina, che auspico possa terminare. Il Veneto oggi è pronto a ri-decollare, consapevole di avere molte progettualità che daranno risposte a cittadini e imprese”.

E ancora Calzavara ha aggiunto: “Abbiamo valutato ogni singolo emendamento presentato dalle forze politiche che siedono in Consiglio regionale e confermo che il confronto è stato sicuramente arricchente”.

Molto positive le voci dei consiglieri di maggioranza su quanto emerso dal voto in aula in merito ai documenti sulle casse della regione, mentre da altre aree del parlamentino emerge qualche critica.

“Il bilancio nel complesso è uscito tale e quale rispetto a come era entrato nella discussione dell’aula. Segnale di quanto la Giunta regionale e la maggioranza siano sordi di fronte alle difficoltà che stanno vivendo moltissimi veneti”, ha commentato il Partito democratico i cui consiglieri (Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni) hanno espresso voto contrario.

“Non è infatti riscontrabile alcun intervento concreto e sostanzioso sul fronte dei sostegni alle famiglie e alle imprese che stanno attraversando questa fase di dura difficoltà determinata da inflazione e rincari energetici – gli esponenti Dem -. Questo vale, tanto per citare solo un paio di casi emblematici, per chi dovrà pagare gli aumenti delle rette per le case di riposo e per gli studenti universitari che, seppur idonei, non potranno ricevere gli aiuti derivanti dalle borse di studio“.

In dichiarazione di voto Arturo Lorenzoni, portavoce delle opposizioni (GM), ha ringraziato l’assessore Calzavara “puntuale ascoltatore delle nostre richieste e di tutti i colleghi dell’opposizione, che hanno cercato di interpretare in modo costruttivo il nostro ruolo di pungolo, il nostro ruolo di proposizione” spiegando poi il voto contrario perché “il Bilancio che avremmo proposto noi avrebbe delle caratteristiche abbastanza diverse, guarderebbe più davanti e un po’ meno dietro”.

Ha scelto il sarcasmo, invece, la consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde riferendosi al plauso espresso da Fratelli d’Italia circa l’aumento delle risorse a favore della caccia (leggi qui).

“Dal partito oggi al governo e che strilla, a destra e manca, ma soprattutto a destra, di voler sostenere le politiche della famiglia e della natalità, arrivano commenti soddisfatti per l’aumento dei finanziamenti da destinare a caccia e cacciatori nel bilancio regionale.

Proprio un bel sentire – rimarca la Consigliera – soprattutto se guardiamo a quante risorse, di contro, non sono state destinate a sostegno economico e reddituale delle famiglie venete in ginocchio per bollette e inflazione, come invece richiedeva Europa Verde”.