Bilancio Regione Veneto: il consiglio approva. Maxi emendamento da 4 milioni di euro

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Nella seduta di ieri, il Consiglio della Regione del Veneto ha approvato a maggioranza con 34 voti favorevoli e 10 contrari il progetto di legge di iniziativa della Giunta n. 302, ovvero il bilancio di previsione regionale 2025-27, relatore il presidente della Prima commissione Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore, la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani.

La legge in questione attesta la previsione e la programmazione finanziaria della Regione del Veneto a breve e medio termine; il testo analizzato in prima battuta dalla Commissione bilancio di palazzo Ferro Fini – che successivamente ha esaminato anche le proposte emendative della Giunta, contestuali a quelle relative alla Legge di stabilità e al Collegato, provvedimenti già approvati dal Consiglio nelle sedute precedenti, a seguito di un ampio e approfondito dibattito i cui contenuti sono stati ribaditi anche nel corso della discussione odierna – attestava un totale complessivo di spesa pari a 18,45 miliardi di euro.

In esso, risorse destinate, tra l’altro, al fondo sanitario regionale per 10,55 miliardi, alla politica regionale per 1,56 mld, al cofinanziamento della politica comunitaria per circa 126 milioni di euro, al debito per nuovi investimenti per 120 mln, alla spesa discrezionale complessiva per 80,6 mln, ripartita tra i diversi assessorati.

A conclusione dei lavori è stato presentato il cosiddetto maxiemendamento finale di circa 4,3 milioni di euro sul 2025 e queste sono le voci più significative per il 2025:

  • 300mila euro per sicurezza delle scuole
  • 1.728.000 per interventi in ambito culturale
  • 410mila euro per lo sport
  • 950mila euro per l’Arpav
  • 500mila euro per l’Hospice pediatrico di Padova
  • 575mila euro per rimborso danni allevatori perdita animali.

Dopo la discussione generale, protrattasi durante la mattinata e nel pomeriggio, l’Aula ha iniziato ad esaminare attorno alle 17:30  a manovra emendativa nel suo complesso, per un totale di 102 emendamenti, e 22 Ordini del Giorno, dei quali 15 presentati dal gruppo consiliare o da consiglieri del Pd, 1 dal gruppo di Fratelli d’Italia, 2 dal consigliere Bozza (FI), 4, di cui 2 assieme al consigliere Lorenzoni (GM) e uno con il consigliere Masolo (EV), con prima firmataria la consigliera Ostanel, Conclusa la votazione sulla manovra  emendativa, con tutti gli emendamenti presentati ritirati o respinti tranne i due presentati dalla Giunta, l’aula attorno alle 19 ha iniziato a discutere gli ordini del giorno.

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Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio Regionale

In sede di dichiarazione di voto Vanessa Camani ha ribadito “il giudizio severo del Pd su questo bilancio caratterizzato da una pesante sottovalutazione del contesto in cui i troviamo. Un bilancio segnato da una novità importante: per la prima volta dopo tanti anni, nel Veneto aumentano le tasse, le tasse quelle peggiori, quelle alle imprese, e aumentano senza avere uno scopo, un obiettivo e senza la condivisione necessaria che passaggi così delicati richiederebbero. Le risorse che ci sono sono poche e quelle che invece vediamo impegnate in questo bilancio sono investite in progetti di breve e brevissimo respiro e non danno risposte alle emergenze che ci sono. Resta dunque una preoccupazione profonda rispetto ai destini di questa Regione e una convenzione altrettanto profonda: è ora che anche in Veneto si cambi aria.”.

Giuseppe Pan
Il consigliere regionale di Lega-LV Giuseppe Pan

Pronta la replica di Giuseppe Pan (Ln-LV); “Si è parlato di una situazion catastrofica che in realtà non vedo. Certo, c’è preoccupazione per questioni esterne alla nostra realtà ma parlare di catastrofe è esagerato. Abbiamo aumentato una imposta che serve a far funzionare questa regione e abbiamo chiesto alle stesse imprese se preferivano un aumento di una tassa a loro carico o l’aumento delle tasse ai lavoratori. In questi anni di presidenza Zaia abbiamo lasciato ai cittadini  e alle imprese oltre 16 miliardi: cosa sono 180 milioni di Irap? Non mi pare di aver visto queste proteste di massa da parte degli imprenditori del Veneto. Anzi, è un grande senso di responsabilità. Si è parlato di Pedemontana, ma l’abbiamo fatta proprio per le nostre imprese e smettiamola poi di criticare la nostra sanità dicendo che va a rotoli o seminando veleni: la nostra sanità funziona ed è ai vertici delle classifiche italiane e internazionali. La nostra sanità salva la vita dei cittadini. Che dire poi dei giovani? Ho sentito dire che circa un terzo dei nostri giovani ha bisogno dello psicologo: ci sono tantissimi giovani invece impegnato nel campo sociale, nella solidarietà. Facciamoli lavorare questi giovani.” Infine Pan ha riservato un pensiero ai consiglieri di Forza Italia” Ricordo che uno degli obiettivi di Berlusconi sai qual era? Dobbiamo ridurre le tasse in questo Paese sotto il 40%, me lo ricordo perché sono andato alle riunioni di Forza Italia. In nove anni dei Governi Berlusconi le tasse sono aumentate sopra il 40%. Quindi, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando che quando si governa bisogna saper fare delle scelte, bisogna essere coerenti. A volte si fanno delle scelte che vanno incontro alle esigenze della popolazione e degli imprenditori e d’altra parte bisogna avere anche il coraggio di fare scelte controcorrente”

Biglietto climatico Veneto
Renzo Masolo, Europa Verde

Renzo Masolo (Europa verde) ha confermato  il suo voto contrario “Questo intervento inizia con un messaggio politico. Il messaggio politico è chiaro. La nostra dichiarazione di voto è che voteremo contrari a questa manovra di bilancio, a questa legge di previsione di bilancio, ma non occorre spiegare il perché. Lo abbiamo spiegato in queste settimane di discussione, spiegando la differente visione rispetto a questo approccio. Per cui, non occorre spiegare il perché”

terzo mandato zaiaLa consigliera Ostanel (il Veneto che Vogliamo)  ha  ribadito il voto contrario:”  Vediamo la crisi e vediamo che sta arrivando, ne abbiamo discusso più volte, lo inserite anche nei vostri documenti- Mi dispiace molto non avervi convinto di una cosa in questi quattro anni, visto che da quattro anni quest’anno compreso magari diversamente anche da chi sta qui in minoranza, abbiamo proposto l’addizionale IRPEF,  e mi spiace non avervi convinto che quella era la scelta corretta.  Il collega Giacomin ha detto che se non avessimo messo l’addizionale IRPEF oggi, comunque, ci troveremmo a dover tassare le imprese perché saremmo in crisi. Ecco, io penso invece che sarebbe andata diversamente, che se noi avessimo per almeno quattro anni o addirittura precedentemente incamerato quei fondi, oggi noi avremmo avuto una leva ed è il motivo per cui, quando facciamo un bilancio così spezzettato, la leva manca. Quando io guardo anche il maxi emendamento, Assessore, vedo che quei 4 milioni e rotti di euro che abbiamo elargito non hanno una visione. Se, invece, avessimo fatto di quel denaro una leva, allora io penso che come una bella azienda di quelle venete che tengono su la Regione, noi avremmo moltiplicato. Forse moltiplicando oggi anche nella crisi saremmo stati più pronti a reagire, anche senza la manovra IRAP. Chiudo sulla manovra IRAP. Per avere servizi, servono i soldi. Lo abbiamo capito. Io credo che qui siamo arrivati oggi ad un risultato, se sarà l’ultimo bilancio, in qualche modo, di far comprendere che la leva fiscale ha un senso. Altrimenti, non l’avreste proposta. Continuate a dire ‘non la vorremmo fare, ma’. Questo ‘non lo vorremmo fare, ma’  è proprio quello che abbiamo provato a spiegare più volte, che per avere servizi, per avere diritti servono soldi e se i soldi non si fanno nella fabbrica, in qualche modo si devono trovare. Quindi, le manovre fiscali servono esattamente a questo”

trivellazioni in alto adriatico Suicidio in carcere a Padova
Erika Baldin

Estremamente critica, Erika Baldin (M5S): “Anch’io voterò contro questo bilancio perché non ho condiviso la linea che è stata seguita fino a questa sera. Cioè l’aumento delle tasse, che non è un aumento che va solo alle imprese, sappiamo benissimo poi che l’impresa si rivale quando c’è un aumento del costo per la produzione da un lato sui propri lavoratori e dall’altro sui consumatori, quindi sulla base che costituisce la nostra comunità i cittadini, una piccola parte della nostra comunità ha delle risorse per cui si potrebbe permettere di pagare un’addizionale IRPEF maggiorata. Questa è la linea che avevamo sempre professato come opposizione, come minoranza, abbiamo sempre cercato di portare in quest’Aula per fare in modo che non si andasse a toccare la stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine del Veneto. Semplicemente si chiedeva di andare a toccare i redditi talmente alti che qualche decina di euro in quelle buste paga chiamiamole così avrebbero inciso poco o nulla, non si sarebbero nemmeno viste. Il giudizio deve essere per forza negativo. Ci saremmo aspettati un ragionamento diverso. Capiamo che l’esigenza era quella di racimolare fondi perché si sono fatte delle scelte probabilmente sbagliate negli anni, che hanno causato dei costi che non erano forse previsti, ma si potevano racimolare in maniera ben diversa senza andare a toccare sempre gli stessi e le stesse persone ovvero i cittadini, quelli comuni che pagano le tasse in Veneto e che costituiscono per la stragrande maggioranza di questa Regione quelli con stipendi bassi o medi. Ci saremmo aspettati che una regione con un certo buonsenso andasse a prendere le risorse da chi più ne ha e da chi poteva permetterselo”

Alberto villanova
Alberto Villanova

Quindi è stata la volta di Alberto Villanova capogruppo LN-LV che ha ripercorso il dibattito di queste settimane: “Parto dal PD, il principale partito di opposizione e ho capito in questi cinque bilanci che non vi faremo mai cambiare idea. Ci abbiamo provato in tutti i modi. Ci ho provato in tutti i modi. Io potrei tranquillamente prendere il discorso che ho fatto nei quattro precedenti, potrei riproporlo tale e quale e sarebbe adeguato. Io credo che sia un grosso peccato che voi, per portare avanti la vostra politica, il vostro punto di vista, continuate a dare questa rappresentazione del Veneto che non è pessimista, è una rappresentazione del Veneto che, secondo me, non è veritiera. Io non credo ci sia bisogno di far passare il Veneto come una terra che è sempre lì che arranca, sempre che fa fatica ad andare avanti, che è sempre sull’orlo del precipizio. Lo abbiamo sentito ogni anno. Questo credo sia un grande peccato nel confronto che noi abbiamo ogni anno e non credo faccia bene neanche a voi. Mi spiegate come mai il Presidente Zaia ogni volta che c’è un sondaggio ogni volta è sempre il più amato in Italia? Non si spiegherebbe, perché o i veneti non ci vedono non ci sentono e vivono all’interno di una bolla, che ogni tanto sembra la rappresentazione che date voi, oppure se continuano dopo quattordici anni di amministrazione a mantenere questo livello di fiducia al di sopra di ogni previsione, permettetemi, forse i veneti vedono il proprio territorio in maniera molto diversa da voi” Villanova però aggiunge:   “Comunque voglio ringraziarvi come opposizione perché ciò che fate è utile alla maggioranza. C’è bisogno di un’opposizione che pungoli la maggioranza. C’è bisogno di un’opposizione che ti dica che va tutto male, per far sì che ci impegnassimo ancora di più per raggiungere quelli che, secondo noi, sono degli obiettivi. E su questo… posso dire che avete fatto bene il vostro lavoro, lo avete fatto con rispetto che, secondo me, dal punto di vista politico è la cosa più importante, soprattutto il rispetto personale. Diceva ieri la consigliera Camani che qui siamo avversari, magari ci scanniamo anche qui in quest’Aula, però non penso che ci possiamo ritenere nemici uno con l’altro. Siamo avversari, c’è rispetto e posso dire che in questi cinque bilanci, pur non condividendo le tante cose che avete detto, di cui ci avete accusato, l’onore delle armi penso che in questo contesto sia utile” Villanova poi è andato al centro del nodo politico di questi ultimi giorni: “Il tema dell’alleanza con Forza Italia si è posto ancora una volta oggi, si è posto in maniera forte. Io ieri sera non sono intervenuto in dichiarazione di voto proprio per non influenzare quelle che erano state le decisioni che voleva portare avanti Forza Italia, sia ieri sera che oggi. Oggi c’è stata una dichiarazione corposa del consigliere Bozza e a questa devo rispondere. Voi avete rivendicato che il vostro partito è nato nel 1994. Ce lo ricordiamo tutti molto bene, ci ricordiamo bene quel discorso. Ci ricordiamo l’enfasi, la discesa in campo, il programma di tagliare le tasse, ce lo ricordiamo tutti benissimo. Però, bisogna andare ai dati di fatto. Voi avete governato questa Regione con la Presidenza dal 1995 al 2010, giusto? Dal 1995 al 2010 questa Regione è stata governata dal Presidente di Forza Italia con l’addizionale IRPEF. Giusto? Dal 2010 a oggi questa Regione, governata dal Presidente Zaia, senza addizionale IRPEF, Senza addizionale IRPEF. La pressione fiscale più bassa in Italia di questa Regione l’abbiamo avuta con le Amministrazioni del Presidente Zaia e continuiamo ad avere la pressione fiscale più bassa del resto d’Italia, nonostante la decisione che abbiamo preso in questi giorni. oi oggi siamo qui a fare delle scelte dolorose che nessuno di noi voleva fare è perché, come ha detto prima l’assessore Calzavara, c’è un Governo dove siamo dentro tutti, tutti quanti e ha deciso che ci deve essere un contributo di solidarietà alla finanza pubblica, giusto Assessore? Magari per andare a coprire qualche buco di qualche altra Regione che magari vi spinge anche a dire che vigilerete sull’autonomia, oppure che sull’autonomia non c’è fretta, oppure che sull’autonomia c’è tempo. Ecco, allora, quando si parla di coerenza, ci vorrebbe coerenza lì e anche qui. Nessuno di noi è contento di dover prendere queste decisioni, nessuno lo ha fatto a cuor leggero” Villanova quindi aggiunge: “Il Presidente di Unindustria dice che c’è un rallentamento, che è vero, c’è fatica, ci sarà un aumento delle ore di cassa integrazione, però va anche a individuare quelli che sono i problemi che hanno originato questo tipo di problema, il costo energetico, e fa un nome ben preciso, che si chiama Green Deal, le scelte sull’automotive che stanno mettendo in ginocchio la Germania prima di tutto dove noi esportiamo come veneti, la Francia, dove noi esportiamo come veneti. Giusto? Ecco, vede, consigliere Bozza, lei ha rivendicato con grande orgoglio, e giustamente lo fa, l’appartenenza al PPE. Siete una colonna portante del PPE, ma scusate un secondo. Quando voi dite che vi stanno a cuore le imprese del nostro territorio, quando è stato partorito il Green Deal da Ursula von der Leyen che fa parte del PPE dove eravate? Quando è stato portato avanti lo stop ai diesel, quando è stata presa la decisione sulle case green, altro tema che metterà in ginocchio l’economia e metterà in ginocchio le famiglie, quando si è deciso, con un colpo di penna, di votare e mettere in ginocchio l’automotive europeo, le nostre imprese avevano avvisato. Noi alleati, che magari qualcuno può ritenere poco coerenti, lo abbiamo detto da subito che sarebbe stata una follia e continuiamo a dirlo. Infatti, è evidente che è una follia. Il PPE cosa ha fatto? Perché quelle decisioni che sono state prese in Europa, anche con quel voto costeranno 10, 100, 1.000 volte più dell’IRAP alle nostre imprese. Credo che quando si sta in coalizione la lealtà, oltre alla coerenza, sia un altro tema molto importante. Per quello prima ho ringraziato gli amici di Fratelli d’Italia, perché sicuramente anche a loro non è piaciuto votare questo passaggio, come non è piaciuto a nessuno dei nostri, però la realtà si vede nei momenti difficili” “Prima ci avete fatto una richiesta politica molto significativa. Ci avete detto: “c’è una parentesi in cui noi non votiamo questo bilancio”, rivendicando la posizione restando in Aula e schiacciando il pulsante di non voto, rispettabile. Rispettiamo la vostra decisione, non votate il bilancio e ci dite “dal 1° gennaio siamo pronti a collaborare per tornare a lavorare assieme”. Giusto? Ho capito male? Scusate un secondo, dal 1° gennaio collaboriamo sulla base di che bilancio; del bilancio che stiamo approvando adesso. Allora mi spiegate con che coerenza potete chiederci di collaborare su un bilancio che voi non avete votato? Questa è una semplicissima considerazione. Però la collaborazione ci può essere, ma con chi si è accollato e ha portato il peso delle decisioni anche nei momenti difficili. Noi non possiamo arrivare al 1° di gennaio e dire: facciamo finta di niente, quello che è successo oggi o successo in queste settimane è passato, dal 1° gennaio passate le feste; non credo sia rispettoso, non credo sia rispettoso, non è rispettoso nei confronti dei Consiglieri che ho qua del mio gruppo, dei Consiglieri alleati, nei confronti degli Assessori, nei confronti del Presidente Zaia”  quindi Villanova va alla conclusione parlando dell’atteggiamento di Forza Italia che non voterà il bilancio: ”Ricordiamoci una cosa: questo è uno strappo politico che nasce fuori da questo Consiglio. È uno strappo politico che non è nato in queste settimane di bilancio. È nato in estate con attacchi quotidiani nei confronti della nostra Amministrazione, nei confronti della sanità, della Pedemontana, dell’autonomia. Attacchi quotidiani reiterati con il fatto di annunciare la vostra posizione ancora prima di arrivare in Aula, ancora prima di trovarci a discutere. Quindi non prendiamoci in giro. Questa era una decisione che è stata presa. Una decisione politica, una decisione che, a mio parere, per quello che possa contare, non può passare senza che ci siano degli strascichi anche in futuro”

Lucas Pavanetto
Il consigliere regionale FdI Lucas Pavanetto

Lucas Pavanetto, presidente del gruppo dei Fratelli d’Italia rammenta che “Quando ad agosto di quest’anno è arrivata la notizia che ci poteva essere questa eventualità sull’IRAP, chiaramente c’è stata un’ampia discussione, l’avete letta. Come componenti di una maggioranza ci siamo seduti, abbiamo cercato di capire e abbiamo fatto diversi incontri. Su questo io ringrazio non solo per il lavoro svolto dagli uffici suoi, ma in particolar modo dall’assessore Calzavara, che è sempre stato disponibile nei nostri confronti in più incontri per far capire effettivamente poi come non tanto questo obolo che noi andiamo a chiedere a quanto ammontasse effettivamente, perché, insomma, era palese in sé che non andava ad intaccare grandi quantità soprattutto sulle piccole aziende, ma quello che poteva portare e dove questi soldi poi dovevano essere investiti, perché comunque si è detto finanza pubblica, Pedemontana, tante cose che sono obbligatorie che ci siamo trovati tra capo e collo, per così dire, ma altre che sono state trasformate in un’opportunità. Proprio per questo motivo intendo specificare che le opportunità sono quelle del territorio, sono Comuni che magari nei prossimi mesi o nei prossimi anni potranno avere delle opere delle quali beneficeranno e Comuni che sono magari governati dal centrodestra unito, magari anche con componenti di tutte le parti del centrodestra come anche da Governi di centrosinistra ci mancherebbe altro. Penso che questo sia fondamentale ripeterlo e ribadirlo” Affrontando il tema del mancato voto favorevole di Forza Italia il presidente Pavenetto preannunciando il voto favorevole del gruppo dei Fratelli d’‘Italia nota: “Non entro nel merito di quelle che sono state le dichiarazioni del consigliere Bozza o la posizione di Forza Italia. Io credo però che la persona che lei ha citato e che è stato il padre fondatore del centrodestra unito nel ’94 in tempi come oggi, da imprenditore, avrebbe saputo non tagliare, come questa, la proposta che poteva essere, ma avrebbe saputo cercare di investire e, quindi, credo che in questo momento una manovra di questo tipo sarebbe stato appoggiato. Dopo, chiaramente, questa è una mia personale opinione. Penso che in questo momento difficile per tutti, perché insomma, sappiamo quali possono essere le proiezioni del 2025, le difficoltà che ha il Governo nazionale, le difficoltà che hanno i Paesi europei attorno a noi, perché lo vediamo, basta vedere la crisi politica in Francia, piuttosto che la crisi economica in Germania, quindi non stiamo più parlando di un’Italia che oggi è in difficoltà rispetto agli altri Paesi, ma forse vive anche una primavera politica migliore rispetto a tante altre. Penso che, insomma, in questo momento la Giunta regionale e il Consiglio non potevano fare scelta più adatta per andare incontro alle esigenze dei cittadini e del territorio che è, ricordo a tutti, prima di qualunque cosa il nostro interesse supremo”

Elisa Venturini
Elisa Venturini Forza Italia

Elisa Venturini, presidente del gruppo di Forza Italia ha replicato agli ultimi interventi: “Per amore di verità, mi rivolgo al collega Pan che citava Berlusconi, con il Presidente Berlusconi non siamo mai arrivati al 40% del peso delle imposte rispetto al PIL, anzi è stato abbassato nel corso delle sue legislature. Ricordo poi che Berlusconi ha abolito l’imposta sulle successioni, ha abolito l’ICI, ha aumentato le pensioni minime. Riconosciamo a Cesare quel che è di Cesare, anche perché è stato il federatore del centrodestra. Allora, un po’ di rispetto nei suoi confronti e nella sua figura, secondo me, ci vogliono Nei quindici anni delle Amministrazioni Galan, è vero, c’era l’IRPEF, poi si è arrivati ad abolire l’addizionale, però è altrettanto vero che i quindici anni di Galan si sono contraddistinti per la realizzazione di grandi opere, di tante opere. I soldi delle tasse hanno avuto anche una finalità, perché se io penso agli ospedali, a Schiavonia, a Santorso, Angelo piuttosto che il Passante di Mestre, piuttosto che il rigassificatore, pensate la lungimiranza del rigassificatore rispetto a quello che è successo in questi ultimi anni. Quindi, i soldi delle tasse alla fine hanno avuto una finalità in termini di concretezza nella realizzazione di opere piuttosto che il modello della sanità, perché non dimentichiamoci che quella sanità, che oggi funziona, giustamente, come diceva il collega Pan, che può essere migliorata sicuramente, ma che rappresenta comunque una delle migliori sanità a livello nazionale, nasce negli anni di Galan, in quegli anni là e viene portata avanti, quel modello sociosanitario”. “Che dire dell’Europa? È vero, io non mi aspettavo che Ursula von der Leyen venisse nuovamente eletta, fosse ancora lei il riferimento. Eppure, ci sono delle forze in Europa, volenti o nolenti, con le quali noi dobbiamo fare i conti. È meglio essere presenti nei tavoli dove si decide e magari incidere per poco, ma incidere piuttosto che essere dall’altra parte ad urlare e alla fine non portare a casa nessun risultato. Per la nostra parte, come PPE, cerchiamo di farla, cercando di condizionare per quello che si può. Adesso il vento sta cambiando, vediamo quello che sta succedendo in Francia e in Germania e forse quindi l’Italia potrebbe avere anche un ruolo più di peso con i propri rappresentanti. Io devo fare un ringraziamento per questi anni che abbiamo trascorso insieme. Mi sembra di essere stata comunque collaborativa, leale io e il collega Bozza come gruppo di Forza Italia, uno dei gruppi più bistrattati in termini di ruoli, perché persino la minoranza riesce ad avere dei Vicepresidenti, noi neanche dei Vicepresidenti di Commissione, quindi zero. Però nel nostro piccolo, per i nostri ruoli, con l’umiltà che possiamo avere, abbiamo cercato di fare la nostra parte impegnandoci, cercando di portare avanti il programma ed è questo quello che noi vorremmo continuare a fare, al di là di essere considerati maggioranza o minoranza. Noi ci sentiamo di centrodestra, nell’ambito del centrodestra, vogliamo collaborare per portare avanti quel programma che noi abbiamo votato quattro anni fa, che noi condividiamo, che abbiamo rivotato in occasione del DEFR, perché quelli sono gli obiettivi che noi ci poniamo e vorremmo portare avanti. Su una questione, noi ve l’abbiamo detto, siamo in difficoltà parlare di tasse alle imprese. Ecco, ci sono dei punti focali, fondamentali, cardine sui quali una sensibilità da parte anche degli altri soggetti degli alleati ci dovrebbe essere, perché ci sono delle questioni che fanno parte dell’identità e del DNA dei partiti. Per questo, ribadisco, la volontà è quella di collaborare, di individuare punti di convergenza sulla base dei programmi che noi abbiamo già approvato e la prossima attività delle Commissioni, di Consigli è un’attività di proposta di leggi, piuttosto che pareri che noi diamo. Quindi, al di là del bilancio, comunque, un’attività viene svolta su questo Ente e noi cercheremo di farla, ribadisco nell’ambito del centrodestra, con i nostri principi, con i nostri valori, con i nostri ideali che condividiamo, tra l’altro, con Lega e Fratelli d’Italia con sfumature più o meno accentuate. Con la sinistra non abbiamo niente a che fare”

Arturo Lorenzoni ha ribadito il suo voto contrario e si è quindi passati al voto finale che ha concluso la lunga maratona elettorale e che  ha visto l’esito di 34 voti a favore e 10 contrari