Eni ha allo studio la possibile realizzazione di una nuova bioraffineria a Livorno, all’interno del proprio sito industriale. Per questo motivo ha incontrato il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e i sindaci di Livorno, Luca Salvetti, e di Collesalvetti, Adelio Antolini.
Lo studio di fattibilità prevede la costruzione di tre nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati: un’unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto Ecofining da 500mila tonnellate/anno e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano.
La realizzazione della nuova bioraffineria all’interno dell’area industriale di Livorno, che oggi ospita gli impianti per la produzione di carburanti e lubrificanti, consentirebbe di massimizzare le sinergie con le infrastrutture già disponibili e di assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito.
Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni, ha commentato: “Stiamo lavorando per aggiungere un importante milestone alla strategia di decarbonizzazione di Eni e al percorso intrapreso molti anni fa, con la trasformazione, a Venezia nel 2014, della prima raffineria in bioraffineria. La coesistenza di impianti bio e tradizionali è stata proficuamente testata con la recente produzione a Livorno di Eni Biojet, il primo SAF (Sustainable Aviation Fuel), esclusivamente da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti grazie alla sinergia con la bioraffineria Eni di Gela. Il nostro obiettivo è aumentare la disponibilità di prodotti decarbonizzati e sostenibili ai nostri clienti e di traguardare i target di riduzione delle emissioni scope 3”.
Eni è il secondo produttore di biocarburanti in Europa, con 1,1 milioni di tonnellate/anno e gli obiettivi di incrementare la quota a 2 milioni entro il 2025 e a 6 nel prossimo decennio. Le bioraffinerie di Venezia e Gela trasformano in biocarburanti di alta qualità – biodiesel, ma anche bio-GPL e bio-nafta anche a uso dell’industria chimica – materie prime di scarto, residui e rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o oli da colture non in competizione con la filiera alimentare. Dal 2023 Eni non tratterà più olio di palma e renderà disponibile il biocarburante idrogenato in purezza, contenente il 100% di componente biogenica, che può abbattere fino al 90% le emissioni GHG (GreenHouse Gas) Well to Wheel, ovvero lungo tutta l’intera filiera logistica e produttiva, fino al suo utilizzo finale.
La progettazione dei tre nuovi impianti a Livorno sarà ultimata entro il 2023 e la realizzazione potrebbe avvenire entro il 2025.
Il piano di trasformazione della raffineria di Livorno sarà oggetto di un percorso di confronto con le istituzioni del territorio e con le organizzazioni sindacali di categoria nell’ambito del modello relazioni industriali partecipativo e inclusivo.