Ennesima protesta anti Israele: Spazio Catai e Potere al Popolo occupano il Bo

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Bo: Spazio Catai e Potere al Popolo occupano pro Palestina
Bo: Spazio Catai e Potere al Popolo occupano pro Palestina

Nella mattinata di mercoledì 17 aprile, un gruppo di studenti appartenenti allo Spazio Catai di Padova – nonché sostenitori se non tesserati di “Potere al Popolo” dato che in molti indossavano la maglietta del suddetto partito – hanno occupato l’aula Ederle del Bo. La motivazione? Ottenere delle riposte in un confronto pubblico con la rettrice Mapelli.

La critica parte ancora una volta dalla causa israelo-palestinese. I giovani di Spazio Catai e Potere al Popolo infatti, in riferimento al bando Maeci pubblicato dall’università di Padova, hanno notato che sotto la voce “rapporti con le università israeliane” al terzo punto vi è anche un riferimento allo sviluppo, con tanto di finanziamenti, di sistemi di geolocalizzazione (ma non solo) che Israele utilizzerebbe per perpetrare la propria offensiva. Gli studenti – tra le cui fila non è presente alcun aspirante giurista,  pur manifestando nel Bo, lo stabile adibito alla facoltà di Giurisprudenza – chiedono dunque a gran voce lo stop di questi rapporti. Ma non solo. Puntano il dito verso la rettrice accusandola di aver portato avanti una militarizzazione dell’Università che a detta loro è ad oggi costantemente controllata e attenzionata dagli agenti di polizia.

Tra le richieste alla rettrice si trova anche l’interruzione dell’accordo con Eni, che estrae il gas in una zona a largo di Gaza. La proroga di tale accordo prevista per il 27 maggio è imminente. Tra gli studenti partecipanti all’occupazione – appena una ventina – si auspica una maggiore partecipazione dei giovani a questa battaglia.  Uno di loro afferma “Il boicottaggio ci riguarda tutti: Eni è pronta a lucrare sulle risorse di una Striscia di Gaza rasa al suolo, ed è italiana come le istituzioni e il governo Meloni che sceglie di assecondare l’escalation e la pulizia etnica, piazzandosi al terzo posto dietro USA e Germania nella classifica di export di armi verso Israele”.

Gli studenti hanno passato la notte nell’aula facendosi portare da alcuni sostenitori lo stretto necessario (tra cui figurano anche due casse di birre) e attendendo un confronto, questa volta privato, con la rettrice. in queste di ore di attesa, rimango come monito numerosi teli che inneggiano alla causa palestinese e un bandiera della Palestina che sventola sulla testa di chiunque entri a palazzo Bo.