Bocciodromo sempre vincente: e ora, “sotto con la TAV!”. In difesa di un complesso e multiforme “progetto” sociale.

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Bocciodromo
Bocciodromo

(Articolo da VicenzaPiù Viva n. 7sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Parla l’attivista Marta Lovato, che lì è cresciuta e lì ha creato la sua dimensione lavorativa  come consulente del lavoro con il sindacato di base ADL (con sede al Caracol).

Da oltre 13 anni, il centro sociale di via Rossi è stato sotto l’attacco della destra cittadina, e non solo, uscendone sempre vincente. E la battaglia contro il maxi progetto è vitale.
Difficile tenere il conto delle volte in cui la concessione comunale del centro sociale Bocciodromo di via Rossi è stata messa in discussione e, quindi, con l’ultima vittoria contro l’amministrazione Possamai, non si può calcolare il risultato di una partita che dura da oltre 13 anni: Bocciodromo X, avversari 0, comunque. L’ultimo gol risale a qualche settimana fa, quando il sindaco aveva chiesto all’avvocatura comunale se ci fossero gli estremi per la revoca della concessione a seguito di una manifestazione anti-israeliana, sfociata in scontri con le forze dell’ordine, nei pressi della Fiera dell’oro. I legali hanno detto “no”.
Il prossimo avversario, però, è davvero mostruoso: il maxi progetto della ferrovia ad alta velocità, la TAV, che, nel tratto berico, prevede importanti sconvolgimenti territoriali, incluso l’abbattimento di alcuni edifici, tra cui quello di via Rossi 22. In questo contesto, la metafora sportiva è fuori luogo, qui serve l’Epica. Ogni singola casa, ogni singolo appartamento che verrà cancellato ha una storia da raccontare, e, per quella del Bocciodromo, parla l’attivista Marta Lovato, che lì ci è letteralmente cresciuta e lì ha anche creato la sua dimensione lavorativa come consulente del lavoro con il sindacato di base ADL (con sede al Caracol).

Marta Lovato
Marta Lovato

Cosa ricordi dei primissimi tempi?

Dopo che le associazioni Giovani dei Ferrovieri, Weblab, Polisportiva Independiente e Pensionati per la pace, hanno vinto il bando comunale, ricordo quando siamo entrati in questo enorme spazio, abbandonato da oltre 10 anni, dove le persone andavano a giocare a bocce. Ci siamo autofinanziati e rimboccati le maniche, lavorando giorno e notte, e, alla fine, questi mille metri quadrati erano diventati un’osteria con cucina, un grande open space con palco e una palestra.
Ovviamente ricordo la festa dell’inaugurazione, era il 5 marzo 2011.

Concessione scaduta e poi rinnovata, dall’amministrazione Rucco, non senza polemiche.

Sì, ma il bando è comunale e il nostro progetto, che coinvolgeva, e tuttora coinvolge il quartiere ma anche l’intero territorio comunale, è risultato il migliore.

Cosa succede all’interno del Bocciodromo?

Lo spazio e i progetti che hanno preso vita sono molteplici in questi 13 anni, alcuni dei quali esistenti sin dal primo giorno, come il Bocciodromo Jazz Club, che, ogni mercoledì, dà vita a jam session di livello altissimo. Attiva dal 2011 è anche la Polisportiva Independiente che organizza corsi di ginnastica a corpo libero, pre-pugilistica, Muay Thai; la novità di quest’anno è la capoeira angola. I prezzi sono popolari, cioè più bassi rispetto alle altre palestre: lo scopo è che lo sport sia accessibile e fruibile a tutti, al di là del genere, della provenienza e anche dei documenti.

C’è molta attenzione alla dimensione sportiva e al ruolo dello sport nel sociale

Sì, esatto: vengono organizzati tornei di calcetto antirazzisti e anti sessisti, ma anche dibattiti e progetti contro la discriminazione nello sport, come, ad esempio danza e tango per persone con disabilità e promuovendo campagne a livello nazionale collaborando con la UISP e Sport alla rovescia.

Insomma, “una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare”

Proprio per questo, ormai da qualche anno, l’open space il martedì sera si trasforma in una balera, organizzata dal gruppo Balfolk Vicenza che si definiscono “un gruppo di ragazze e ragazzi che ballano le danze popolari; hanno una lunga storia secolare di tradizione e di accoglienza. Il clima di gioia e di condivisione di questa cultura è quello che noi vogliamo portare avanti”. Non solo: da tempo ospitiamo la Murga Saltinbranco per le prove settimanali.

Bocciodromo
Bocciodromo

Oltre allo sport, ci sono altre attività rivolte ai migranti?

Negli anni si è sviluppato il progetto specifico Welcome refugees, che ha diverse progettualità: dapprima un progetto di “conversazioni”, cioè di scambio e sviluppo della capacità linguistica discorsiva, utilizzando l’informalità della conversazione con persone provenienti da altri Paesi, con o senza documenti, per poi svilupparsi come sostegno a chi vive per strada distribuendo cibo e vestiario, ma anche dialogando con le unità di strada del territorio e partecipando ai tavoli organizzati per la marginalità.
Ad oggi Welcome refugees sta portando avanti la scuola di Italiano per persone straniere e cicli di incontri tra il Bocciodromo e il Caracol Olol Jackson che vanno dalle problematiche di arrivo, al riconoscimento dei documenti, alla difficoltà della permanenza.

Per quanto riguarda, invece, i concerti e le attività culturali?

Abbiamo pensato sin dal primo giorno che uno spazio di questo tipo non poteva limitarsi ai concerti dei soliti noti, ma che, invece, doveva dare spazio alla musica indipendente, alle band locali e a progetti artistici del territorio (e non solo) e, comunque, appartenenti alla cultura underground e fuori dalle logiche del mercato attuale. E poi dibattiti, cineforum, presentazioni di libri, teatro, laboratori teatrali, atelier artistico, workshop di musica elettronica e luci, battle e workshop di hip hop, tornei di biliardino e serate di gruppi studenteschi. E ancora, giornate dedicate ai bambini e al quartiere, con le altre associazioni del quartiere Ferrovieri. Organizziamo anche swap party, per riuso e riciclo di vestiti e oggetti.

Tutto questo adesso è in pericolo, e non si tratta di una mozione comunale…

Il Bocciodromo è sviluppo, è promotore di cambiamento. Sin dal Dal Molin, ma anche prima, siamo parte attiva nelle lotte No Tav. Da qualche anno lo siamo nella nostra città, nei comitati di quartiere, sia per portare informazione e consapevolezza sul progetto, sia per richiedere una moratoria immediata di esso. Noi resistiamo e viviamo, per tutte le persone che qui, al Bocciodromo, ci sono passate, vengono e continueranno a venirci.