La revoca della concessione del Bocciodromo di Vicenza non è scongiurata e la conferma resta un’ipotesi plausibile. Tutto ruota attorno al parere dell’avvocatura comunale, che dovrebbe essere consegnato al sindaco Giacomo Possamai tra oggi e domani. Non c’è ancora nulla di definitivo, ma le pressioni dell’opposizione per la revoca del centro sociale, dopo gli scontri tra centri sociali del Nordest e polizia in occasione di Vicenza oro, aumentano.
Della questione si è occupato oggi Il Corriere del Veneto, nell’edizione “Vicenza – Bassano”, oggi in edicola.
Le condizioni di partenza potrebbero essere favorevoli al Bocciodromo. La concessione non è stata firmata dal centro sociale, ma da tre associazioni di promozione sociale e una sportiva. Inoltre, non sono emerse “pezze di appoggio” giuridiche da parte della prefettura e della questura per giustificare la revoca.
Tuttavia, la discrezionalità politica gioca un ruolo chiave nella vicenda. Il sindaco Possamai potrebbe decidere di non seguire il parere dell’avvocatura e revocare comunque la concessione. L’opposizione, guidata da Jacopo Maltauro (Lega), insiste sulla necessità di prendere provvedimenti dopo gli scontri del 20 gennaio tra antagonisti e polizia.
Nel frattempo, la consigliera regionale Silvia Maino (Lega) ha scritto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per chiedere l’elevazione della questura di Vicenza alla categoria superiore.
“Attualmente – ha detto la Maino -, infatti, è collocata nella fascia B, ma gli scontri accaduti il 20 gennaio, tra manifestanti e polizia in occasione della fiera Vicenza Oro, hanno dimostrato quanto sia importante la prevenzione e il potenziamento della struttura, in termini di personale e dotazioni di sicurezza”.
Il futuro del Bocciodromo di Vicenza resta dunque incerto. La decisione del sindaco Possamai, attesa nelle prossime ore, sarà determinante per il destino del centro sociale.
Fonte: Il Corriere del Veneto