Bolca (Vr), i fossili di pesci tropicali presenti in una località quasi montana

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Alcuni dei pesci fossili visibili al Museo di Bolca. Foto: Marta Cardini

Bolca è una località collinare in provincia di Verona, frazione del Comune di Vestenanova, al confine con il Comune di Chiampo (Vi). Si trova a metri 803 s.l.m., ma nel Paleolitico qui c’era il mare con clima tropicale e l’ambiente era popolato da molti pesci, oggi equatoriali. Ancora oggi è visitabile la Pesciara, una zona rocciosa dove sono presenti i fossili di questi meravigliosi pesci e dove anche i bambini provano a scovarli con un martelletto e un caschetto forniti dall’organizzazione del Museo dei Fossili.

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La scritta coi ciotoli all’entrata di Bolca. Foto: Marta Cardini

Arrivando da Chiampo, si risale una collina con parecchi tornanti e si arriva a Vestenanova. Qui è presente un vecchio mulino, molto interessante da osservare. Si prosegue poi in salita fino a Bolca, dove si viene accolti da una scritta fatta con dei grossi ciotoli.

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Il Mulino presente a Vestenanova(Vr). Foto: Marta Cardini

La località è nota soprattutto per il Museo dei Fossili, un edificio che espone i migliori reperti paleontologici suddivisi per giacimento ed affiancati da un dipinto che ricostruisce l’antico ambiente. Visitando il museo si capisce come doveva essere l’area di Bolca durante l’Eocene, circa 50 milioni di anni fa.

All’entrata è presente un bel mosaico che raffigura i pesci di Bolca. L’interno del museo presenta numerose vetrine. La vetrina “I gioielli di Bolca” preannuncia gli stupendi pesci fossili che il visitatore potrà vedere. Proseguendo, vengono presentati i principali giacimenti paleontologici della Valle d’Alpone (Roncà, S. Giovanni Ilarione, Spilecco, Monte Postale) e descritti alcuni campioni di roccia della serie stratigrafica locale con esaurienti notizie sui processi di fossilizzazione e le tecniche di estrazione dei reperti. Inoltre, attraverso testi, immagini e campioni di rocce viene spiegata la serie stratigrafica della Pesciara.

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Il mosaico presente all’entrata del Museo dei fossili di Bolca. Foto: Marta Cardini

Passando, poi, attraverso la galleria dei personaggi che hanno studiato i fossili di Bolca si arriva alla seconda sala in cui sono esposti numerosi pesci. Al centro della sala, si trovano due grandi acquari che ripropongono l’ambiente marino tropicale dell’epoca, con specie di pesci che attualmente popolano i mari della zona indo-pacifica.

Al piano superiore, nell’ampia sala, i fossili sono raggruppati secondo un criterio ambientale. L’ultima vetrina è dedicata all’esposizione di fossili propri delle terre emerse, coevi o poco più recenti di quelli dell’ambiente marino. Si tratta di resti di coccodrillo vicentinus, tartarughe, palme, provenienti dal Monte Vegroni e altri resti vegetali rinvenuti in Pesciara e nel Monte postale. Un grande pannello rappresenta con un disegno molto colorato la ricostruzione del paesaggio di Bolca di 50 milioni di anni fa.

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Alcuni dei pesci fossili presenti all’interno del museo. Foto: Marta Cardini

Appena fuori dal museo si trova il Parco paleontologico con all’interno la Pesciara. Il giacimento della Pesciara è costituito da un pacco di strati calcarei dello spessore di circa 19 metri e di limitata estensione. I fossili , rappresentati principalmente da pesci e piante, si rinvengono all’interno di cinque livelli sovrapposti, costituiti da calcari a grana finissima fittamente stratificati, intercalati a strati calcarei detritici entro cui si trovano unicamente resti d’invertebrati e, soprattutto, gusci di bivalvi e gasteropodi. L’alternarsi di calcari a grana finissima, suddivisi in numerosissime lamine, con calcari detritici grossolani testimonia un alternarsi ciclico di diverse situazioni ambientali.

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Uno dei pesci fossili visibili al Museo di Bolca

La ricostruzione dell’antico ambiente di vita dei pesci di Bolca non è semplice così come lasciano supporre la grande varietà e le forme dei pesci. Alcuni sono simili a quelli che attualmente vivono in ambiente di barriera corallina, altri sono caratteristici dei bassi fondali sabbiosi con praterie di piante marine, simili a quelli delle coste meridionali del Mediterraneo.

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Dei pesci tropicali presenti negli acquari del museo di Bolca. Foto: Marta Cardini

Le teorie più famose hanno cercato di giustificare l’abbondanza di pesci all’interno degli stati laminati della Pesciara ipotizzando eventi “catastrofici” che si sono ripetuti nel tempo. Una delle prime teorie ha invocato l’esistenza di attività vulcanica (esalazioni di gas, eruzioni, ecc.) per giustificare la mortalità degli organismi marini. In realtà, all’interno delle numerosissime lamine a pesci non vi è traccia di ceneri o altri prodotti vulcanici.

Oltre ad avere questo straordinario Museo, Bolca  è uno dei siti di eccezionale interesse naturalistico, geologico e paleontologico territorialmente non contigui che rientrano nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, un vasto pianoro prealpino di forma trapezoidale digradante verso sud, collegato alla pianura da strette valli longitudinali simili a canyons, e confinante col Trentino Alto Adige, la Val d’Adige, la Val del Chiampo e dell’Agno, le valli pedemontane e la Pianura Padana.

I fossili marini presenti qui sono famosi in tutto il mondo e testimoniano una ricca storia geologica che fa dei Monti Lessini un ambiente particolarissimo. Le Cascate di Molina, la Valle delle Sfingi, i Basalti Colonnari di San Giovanni Iliarione e gli Strati di Roncà, sono solo alcune fra le zone di particolare attrazione racchiuse in questo territorio.

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Il fossile di coccodrillo presente all’interno del museo