“Sul fatto di dovere procedere a una rapida risposta a questi aumenti non c’è assolutamente nessun disaccordo” a livello Ue – si legge nel comunicato sulle Bollette energetiche che pubblichiamo dell’Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. “La Commissione europea sta lavorando da parte sua, noi dobbiamo anche lavorare a livello nazionale. Quindi il sostegno alle imprese, alle famiglie per questi aumenti del gas ci sarà e se necessario, come sembra, oltre quello che è stato già deciso”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa di fine anno.
Belle e giuste parole, sicuramente sentite. Ma in pratica?
Vediamo.
In Unione europea, dove l’Italia come attore esiste solo in quanto membro autorevole della Commissione ma non certo decisore nazionale, la crisi è generalizzata:
– Francia. Quattro reattori nucleari hanno chiuso. Energia importata e riattivazione di centrali a petrolio;
– Germania. Alcuni reattori hanno chiuso. Le forniture dalla Germania (gasdotto Yamal), sono interrotte;
– ieri il prezzo all’ingrosso del gas ha raggiunto livelli record;
– alcune navi cisterna di gas naturale liquefatto (Lng) in rotta verso l’Asia, hanno cambiato rotta dirigendosi in Ue.
– il gasdotto russo Nord Stream 2 (via Germania) è sempre in alto mare e, se va bene, se ne parla per il 2023.
Le ricadute su tutti i settori produttivi (e non solo il consumo domestico) sono già tangibili e con prospettive pessime. In Italia, tra provvedimenti in essere, quelli futuri e quelli auspicati, ci avviciniamo alla storno di oltre una decina di miliardi dalla specifica fiscalità delle bollette energetiche, in un crescendo che fa venire dubbi sul crack della fiscalità generale su cui grava questo storno (2).
I consumatori domestici sono ancora abbastanza tranquilli: gli aumenti partiti da ottobre e già tamponati non hanno al momento provocato numeri pazzeschi sulle loro bollette. Il tutto è in essere, in un crescendo che dovrebbe esplodere nei primi mesi del 2022, e non solo sulle bollette, bensì su tutta l’economia. Ora ci godiamo il “sonnifero” delle feste di fine anno ponendo, giustamente, più attenzione al covid che non ai consumi energetici. Ma dopo? Cosa sta facendo il governo per gestire questa emergenza che è per esplodere? E’ stato preparato un piano di resistenza come per il covid o arriveremo in ordine sparso all’ultimo momento, con i classici e insufficienti provvedimenti emergenziali? E’ in atto, per esempio, una campagna di informazione sul risparmio energetico sì da ridurre il danno a partire dalla quotidianità dei consumatori… oppure siamo nell’orgia delle luci natalizie e si teme che farle venire meno possa creare più danni della non-energia dei prossimi mesi?
I fatti del governo ci sono, e siamo consapevoli che sono intelligenti quanto insufficienti. Non chiediamo a vanvera altri miliardi (che non ci sono), ma il coinvolgimento emergenziale di tutta la popolazione. Siamo stati abbastanza bravi col covid, e niente ci dice che non possiamo essere altrettanto bravi con il gas.
1 – Financial Times: https://www.ft.com/content/4885b7f5-97a2-4e66-af91-a9211956b0f5
2 – https://www.aduc.it/comunicato/inflazione+energia+pericoli+affrontare+come+nuova_33682.php