Bonus Edilizi, Confartigianato Imprese Veneto scrive ai Parlamentari: convertite subito il DL aiuti

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Thomas Fantin

Fantin (Edilizia) “Bonus Edilizi: va sbloccata la cessione del credito, prorogata la scadenza delle unifamiliari e tolto l’obbligo di attestazione SOA”.

In tema di bonus e cessione del credito, c’è una “bomba” ad orologeria che può e deve essere disinnescata: gli oltre 400 milioni di euro stimati (su 3 miliardi di investimenti ammessi a detrazione in regione a fine maggio 2022) di crediti fiscali delle imprese che, qui in regione, hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non sono ancora riuscite a monetizzarli attraverso una cessione. Un patrimonio di crediti bloccati che sta mettendo in crisi di liquidità migliaia di imprese.

“La soluzione -spiegano Roberto Boschetto e Thomas Fantin rispettivamente Presidente della Confartigianato Imprese Veneto e della Federazione Edili– è però a portata di mano: bisogna che il Parlamento approvi subito il DL aiuti. A detta del Presidente ABI Patuelli al recente Festival dell’Economia di Trento infatti, la possibilità per la banche di cedere i crediti fiscali prevista in decreto non è riuscita a dare ancora liquidità al mercato perché tra gli intermediari bancari prevale la cautela: si attende la conversione del decreto in legge prima di riprendere a operare sul mercato. A sua detta le banche hanno fatto acquisti di crediti ciascuna fino al raggiungimento del proprio tetto fiscale. La capienza fiscale è colma e gli istituti stanno cercando di cedere per liberare spazio, ma finché la norma non si stabilizza definitivamente resta la prudenza. Da qui la nostra lettera ai parlamentari veneti che rilancia quella “aperta” dei  giorni scorsi di Confartigianato, assieme alle altre associazioni artigiane, rivolta a Deputati e Senatori delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Attività Produttive di Camera e Senato e ai Capigruppo di Camera e Senato, con cui non solo chiediamo di sbloccare il sistema di cessione dei crediti fiscali ed eliminare il riferimento alla SOA per i lavori di importo più elevato -si deve stanare chi ha fatto un uso distorto delle agevolazioni non imporre nuovi obblighi a chi rispetta le regole- ma anche che si valuti una ulteriore proroga della scadenza per le abitazioni unifamiliari che in regione Veneto valgono già oltre 1 miliardo e 120 milioni di euro di investimenti (il 37,6% del totale regionale). Tutto questo, aggiunge Fantin, deve essere fatto velocemente, non possiamo attendere la metà di luglio per convertire il DL aiuti perché le imprese sono in difficoltà, da un lato non riescono a  recuperare i crediti fiscali per lavori già eseguiti mentre hanno la certezza dei costi del personale, dei fornitori, Stato e INPS, dopo aver rischiato capitale proprio o aver assunto impegni con le banche”.

“Nel 2020 –prosegue Fantin– abbiamo accolto con entusiasmo la scelta di rilanciare il comparto delle costruzioni e l’economia nazionale potenziando i bonus edilizi esistenti e introducendone di nuovi. Sconto in fattura e cessione del credito erano strumenti pensati principalmente per quei piccoli operatori che in Veneto, come nel resto del Paese, sono larga maggioranza. Parliamo di oltre 84.000 aziende solo nella nostra regione. Oggi, di tanti buoni propositi, rimane ben poco. Il caro materiali affrontato in maniera troppo timida ma soprattutto una serie di scelte legislative confusionarie, contraddittorie e a tratti irragionevoli – ben 14 interventi normativi e di prassi in soli quattro mesi – hanno condotto migliaia di piccole e medie imprese venete a un inevitabile blocco dei cantieri. Edili, impiantisti, serramentisti vivono ormai da mesi le incertezze derivanti da continui cambi di regole, specie sotto il profilo della cessione dei crediti”.

“E’ ora –concludono i due Presidenti– che la politica nazionale comprenda che buoni strumenti sono tali anche e soprattutto in ragione delle velocità con cui sono messi in atto ed utilizzati dalle imprese, soprattutto quelle piccole che sono le spina dorsale del Paese”.